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Sono 181 i nuovi guariti, per un totale di 1439, mentre i nuovi contagi sono 2116, per un totale di 14.955. Di questi, 6201 sono in isolamento domiciliare, 1328 in terapia intensiva. Aumenta il numero dei decessi: 250 nelle ultime 24 ore, «sempre persone decedute con coronavirus e non per coronavirus», ha precisato il capo della Protezione civile Angelo Borrelli nella conferenza stampa quotidiana. [embed]https://www.facebook.com/DPCgov/videos/231151978285308/[/embed] Anche oggi sono state distribuite oltre un milione di mascherine, più di 5 milioni dall’inizio dell’emergenza. «Nel nostro Paese c’è esigenza di materiali: guanti, maschere e molto altro, che stiamo reperendo sul mercato ma stiamo anche acquisendo tramite lo strumento della requisizione», ha spiegato Borrelli. «In questo periodo in cui c’è una domanda abbastanza elevata si registrano anche tentativi di speculazione e truffe sventate dagli organi investigativi», ha spiegato.Ieri, intanto, sono arrivati i nove esperti medici dalla Cina, con a seguito materiale medico destinato all’emergenza. Silvio Brusaferro, presidente dell’Iss, ha ricordato l’importanza della donazione di sangue. «È importante che non vengano interrotte in questo periodo - ha sottolineato -. Non interrompete questa pratica, ma continuate raccordandovi ai vostri centri sangue di riferimento e coi medici se si hanno dubbi». Ma Brusaferro ha anche ricordato l’importanza, per le persone a casa in quarantena, «che il loro comportamento a casa sia molto rigoroso nell’evitare di contagiare altre persone che vivono nella stessa abitazione». L’analisi di mortalità, ha spiegato Brusaferro, conferma il trend dei giorni scorsi: le persone decedute ieri «hanno una media di oltre 80 anni», ha sottolineato, «e sono prevalentemente maschi: le donne sono il 25,8 per cento. L’età media dei deceduti è significativamente più alta rispetto agli altri positivi. Le fasce d’età più colpite sono quelle oltre i 70 anni, con un picco tra gli 80 e gli 89 anni. E purtroppo anche la letalità, che è data dal numero di morti tra gli ammalati, è purtroppo più elevata nelle persone oltre gli 80 anni. La maggioranza di queste persone è portatrice di più patologie croniche, soltanto due persone, al momento, non sono risultate portatrici di patologie, ma sono cartelle cliniche che dobbiamo ancora ricevere e analizzare in dettaglio». Le persone più frequenti hanno oltre le tre patologie, rappresentando una percentuale tra il 43 e il 46 per cento. I sintomi più comuni, tra le persone decedute, si confermano la dispnea e la febbre. «Abbiamo un ulteriore elemento sui due pazienti deceduti con età inferiore ai 40 anni: una di queste aveva 39 anni e uno stato di patologia neoplastica. Un’altra persona, sempre di 39 anni, aveva alcuni fattori di comorbosità, come diabete e obesità e altri disturbi che caratterizzavano la sua vita prima di contrarre l’infezione. Sono dati in progress - ha chiarito Brusaferro - che ci mostrano però un passaggio importante, già sottolineato in precedenza: quando andiamo a stratificare per fasce d’età, la mortalità dei nostri pazienti è più bassa». Per quanto riguarda il farmaco sperimentato a Napoli, Aifa ha riunito il suo comitato tecnico scientifico analizzando le evidenze disponibili, e sta per deliberare la possibilità di avviare delle sperimentazioni per comprendere meglio la sua efficacia. «La curva epidemica si sta sviluppando anche negli altri Paesi - ha sottolineato Brusaferro -. Nei prossimi giorni, man mano che acquisiremo tutte le cartelle, andremo ad approfondire ulteriormente. Ma il dato già noto è che le popolazioni più a rischio sono persone anziane e fragili, portatori di più patologie croniche». Per quanto riguarda la diffusione del virus al sud, «è verosimile che possiamo aspettarci dei casi in questo week end e questo dipende dai comportamenti assunti nello scorso week end. Ricordiamoci che la durata media dell’incubazione è tra quattro e sette giorni. Quindi le immagini di folle di persone assembrate al mare o nelle stazioni sciistiche, in piazza o per gli aperitivi, quelli sono luoghi dove il virus ha circolato e quelle persone, verosimilmente, potranno presentare della sintomatologia».