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Lega e opposizioni unite a sostegno di Radio Radicale. Ieri infatti sono stati molti i parlamentari intervenuti a Piazza Montecitorio per esprimere sostegno all’emittente radiofonica e alle altre testate, come il manifesto e Avvenire, che rischiano la chiusura per i tagli all’editoria voluti dal Movimento 5 Stelle.
«Oggi (ieri, ndr) siamo qui perché vogliamo stimolare il Parlamento a superare gli ostacoli e salvaguardare il pluralismo dell'informazione di questo Paese. Si dia la possibilità alle Camere di esprimersi” ha dichiarato Raffaele Lorusso, segretario nazionale della Federazione Nazionale della Stampa che, insieme al Partito Radicale, ha organizzato il sit in.
Tutti i deputati e i senatori dell’opposizione (i dem Roberto Rampi, Andrea Marcucci, Walter Verini, Roberto Giachetti - giunto al dodicesimo giorno di sciopero della fame, dopo cinque della sete -, Stefano Fassina e Laura Boldrini di Leu, i forzisti Renato Brunetta, Maurizio Gasparri, Roberto Bagnasco, Fabio Rampelli e Federico Mollicone per Fratelli d’Italia, Riccardo Magi di + Europa) si sono trovati d’accordo nel voler ovviamente scongiurare la fine del servizio pubblico offerto da Radio Radicale ma anche nell’evidenziare il carattere illiberale e antidemocratico del Movimento 5 Stelle nell’affrontare la questione.
Per la Lega sono intervenuti Beppe Basini e Massimiliano Capitanio. Quest’ultimo aveva presentato l’emendamento al decreto crescita per prorogare di altri sei mesi la convenzione alla radio con 3,5 milioni. L’emendamento è stato dichiarato inammissibile per volontà dei pentastellati. Ma ora, ci spiega l’onorevole leghista, le strade che si aprono sono due. Fino a sabato c’è la possibilità da parte del relatore del decreto Crescita Centemero di poterlo ripresentare in commissione, ma occorre il via libera dei 5S. Altrimenti direttamente in Aula sempre dal relatore o dal governo. In Senato, invece, il Pd, in conferenza dei capigruppo chiederà alla Presidente Casellati di rivedere l'inammissibilità degli emendamenti presentati allo Sblocca cantieri. Comunque la prossima settimana è calendarizzata la discussione di una mozione.
Per l’emittente ha parlato il direttore Alessio Falconio: «Voglio pensare che le scelte non siano irreversibili. Il Movimento 5 stelle non è un monolite contro Radio Radicale. Non si può cancellare il fatto che Primo Di Nicola, Emilio Carelli ed altri si sono espressi a nostro sostegno. Il nostro obiettivo in queste ore è allargare il consenso sulla proroga della convenzione». Fausto Bertinotti al termine del sit- in ha chiesto, invece, un intervento del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.