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È alta tensione tra Israele e Iran, la situazione si è aggravata dopo che l'Idf ha colpito postazioni di Teheran nei dintorni di Damasco in Siria. E' stato lo stesso esercito israeliano a riferire di aver condotto «bombardamenti su larga scala». L'attacco, di ieri mattina, è stato definito una risposta al lancio di razzi, registrato nella notte, verso lo stato ebraico, in particolare sulle alture del Golan. «Riteniamo che il regime siriano sia responsabile per le azioni che si compiono in territorio siriano e li avvertiamo dal condurre ulteriori attacchi contro Israele. Continueremo a operare con fermezza e fino a quando sarà necessario contro il coinvolgimento iraniano in Siria» hanno fatto sapere da Tel Aviv attraverso twitter.
Nel mirino del bombardamento aereo israeliano, che avrebbe provocato almeno due vittime, sono entrati sia obiettivi delle forze militari siriane sia istallazioni di Quds. Quest'ultima è considerata un'ala operativa del Corpo di guardia della rivoluzione islamica ( IRCG) e dispone di almeno 5mila uomini.
Il comandante è il Maggiore Generale Qasem Soleimani, che si ritiene sia più di un semplice capo militare in quanto la Quds Force risponderebbe direttamente all'Ayatollah Ali Khamanei. Ad aprile scorso, il presidente americano Donald Trump ha definito l'IRGC, un' «organizzazione terroristica straniera».
L'attacco di Israele dunque, per i target presi in considerazione, è forse qualcosa di più di una “semplice” ritorsione. Il portavoce dell'esercito di Tel Aviv ha spiegato che i razzi lanciati verso il Golan sono infatti una «chiara prova a conferma della volontà dell'Iran di mettere radici militari in Siria, cosa che minaccia la sicurezza israeliana, la stabilità regionale ed il regime siriano». Dichiarazioni che lasciano presagire un cambio di rotta militare e la possibilità di nuovi scontri nell'ambito della supremazia nell'area.
Israele da tempo ha messo in piedi un'operazione militare che tenta di bloccare le spedizioni di armi iraniane verso il movimento di Hezbollah in Libano, ma mai si era assistito ad un'azione di tale portata come quello compiuta nei cieli siriani. Fonti riportate dalla Bbc citano le affermazioni di un alto funzionario della sicurezza israeliano ( rimasto anonimo) il quale avrebbe delineato una diversa strategia nei confronti dell'Iran. «Stanno cambiando le regole» avrebbe rivelato, e ad ogni provocazione innescherebbe «una risposta estesa». La partita giocata da Israele però è molto rischiosa, durante il bombardamento su Damasco sono uscite senza danni le postazioni missilistiche russe nelle quali sono posizionati i terra- aria S- 300.
Ciò però non ha impedito a Mosca di condannare l'azione, il sistema di difesa aerea russo copre gran parte dello spazio aereo siriano, e anche se generalmente non interferisce con gli attacchi israeliani, è chiaro che basterebbe un incidente per incendiare ancora di più la situazione.