ribelli jihadisti sono entrati nella notte a Damasco, neanche dieci giorni dopo l'inizio di un'offensiva inarrestabile nel corso della quale hanno preso il controllo di Aleppo, Hama e Homs. Sono entrati nel palazzo presidenziale a Damasco al grido di "Dio è il più grande", senza incontrare alcuna resistenza.

Bashar al Assad, presidente da 24 anni ha lasciato il Paese per una destinazione sconosciuta, ha riferito l'Osservatorio siriano per i diritti umani, citando ufficiali dell'esercito siriano. "Il tiranno è scappato" e Damasco "è liberata", hanno annunciato gli insorti: "Questo è il momento che sfollati e detenuti aspettavano da tempo, il momento del ritorno a casa e il momento della libertà dopo decenni di oppressione e sofferenze".

Dopo l'ingresso dei ribelli jihadisti nella capitale, centinaia di persone sono scese in piazza a festeggiare la caduta del regime degli Assad al potere da 53 anni. Il premier Mohammed al-Jalali ha intanto fatto sapere di essere pronto a cooperare nel passaggio dei poteri. In un posto sui social ha scritto: "Crediamo che la Siria sia di tutti i siriani, che sia il Paese di tutti i suoi figli e che questo Paese possa essere uno Stato normale che costruisce buone relazioni con i suoi vicini e con il mondo senza entrare in alleanze e blocchi regionali".