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L’oligarca russo Roman Abramovich e i negoziatori ucraini hanno «manifestato sintomi di sospetto avvelenamento» dopo un incontro a Kiev nelle settimane scorse. Lo scrive il Wall Street Journal citando fonti ben informate, secondo le quali Abramovich e almeno due alti negoziatori avrebberp manifestato sintomi quali occhi rossi, lacrimazione dolorosa e desquamazione della pelle delle mani e del volto dopo l’incontro a Kiev. Secondo le fonti, la responsabilità sarebbe dei "falchi" a Mosca, decisi a sabotare i colloqui indetti per mettere fine alla guerra; secondo una persona vicina ad Abramovich, non è invece chiaro chi li abbia presi di mira. Da allora le loro condizioni di salute sono migliorate e non c’è alcun rischio per la vita. Il portavoce del presidente ucraino ha negato di aver alcuna informazione in merito a un sospetto avvelenamento. Se però il portavoce di Abramovich conferma la notizia alla Bbc, da parte sua l’ufficio della presidenza ucraina respinge le accuse legate a un presunto avvelenamento di negoziatori ucraini. In un commento alla testata giornalistica Hromadske, Mykhailo Podoliak, consigliere dell’amministrazione presidenziale, ha parlato di «speculazione», aggiungendo che tutti i negoziatori ucraini «stanno lavorando come al solito».