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Alla Corte di Assise di Diyarbakir si è tenuta ieri la prima udienza dell’atteso processo per l'omicidio di Tahir Elci, noto avvocato per i diritti umani e tra i fondatori di Amnesty Turchia, barbaramente assassinato nell'esercizio delle sue funzioni in data 28 novembre 2015. Non potendo partecipare in prima persona alle udienze, i Giuristi Democratici - che più volte hanno partecipato a processi come osservatori internazionali - hanno comunque deciso di scrivere alla Console generale italiana in Turchia per chiedere di presenziare al processo e comunicarne gli esiti delle udienze.
La lettera è firmata dal presidente Roberto Lamacchia. Assieme a lui, firmano la lettera anche Nicola Canestrini e Ezio Menzione per l'Osservatorio Avvocati Minacciati dell'Unione delle Camere Penali e per Amnesty International Italy il Direttore Generale Gianni Rufini: «L’avvocatura italiana ha in più occasioni dimostrato la propria vicinanza all'avvocatura in Turchia, non da ultimo mediante numerose iniziativa in memoria della compianta collega Ebru Timtik. Tahir Elçi era un sostenitore della pace e dei diritti umani, pronto a combattere l'impunità a qualunque costo, disinteressandosi dei rischi. La sua è una grande perdita ed è preciso interesse dell'avvocatura italiana e degli attivisti per i diritti umani accertarsi che si svolga un processo in grado di assicurare giustizia ed accertare la verità circa il suo omicidio. Con la presente siamo dunque a chiederLe, essendo impossibilitati a farlo noi personalmente, di voler presenziare alll'udienza di stamani ed a quelle che seguiranno, chiedendoLe ove questo sia possibile di condividere con l'avvocatura italiana le informazioni relative agli sviluppi processuali, e di sensibilizzare in merito alla presenza alle udienze anche la delegazione europea in Turchia».