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Un’altra presidente sotto impeachment. Dopo Dilma Rousseff in Brasile, tocca ora a Park Geun-hye. Hwang, presidente della Corea del Sud travolta da un mega scandalo di corruzione che ha investito in pieno alcune persone della sua cerchia più ravvicinata. Dopo settimane di pressione popolare, e dopo che infine la presidente si era convinta a rimettere il proprio mandato nelle mani del parlamento, con dimissioni che probabilmente sarebbero quindi divenute esecutive in primavera, le forze a lei ostili hanno comunque voluto percorrere la strada dell’impeachment parlamentare che è stato approvato ieri. Come immediata conseguenza, poco dopo, i poteri della presidente sono stati sospesi e l’interim della presidenza è stato assunto dal premier Hwang Kyo- ahn, che in un breve discorso alla nazione ha assicurato che « sotto tutte le circostanze, manterremo la stabilità del Paese » . « Tutti i servitori dello Stato - ha aggiunto, con visibile emozione devono fare il massimo per evitare vuoti nelle aree della diplomazia, della sicurezza e dell’economia » . Poi il rituale invito all’unità e alla coesione. Il Paese d’altro canto ha preso molto bene la decisione dei deputati: una folla di manifestanti ha celebrato l’impeachment davanti al Parlamento a Seul. I dimostranti sventolavano bandiere, mentre altri si abbracciavano e scattavano selfie. Nelle ultime sei settimane manifestazioni di massa si sono tenute nella capitale Seul ogni sabato per spingere Park a lasciare e i sondaggi mostrano grande sostegno dell’opinione pubblica al suo impeachment.
Park Geun- hye dopo il voto a lei sfavorevole ha rinnovato le scuse al Paese per i problemi causati dallo scandalo. Riunendo per l’ultima volta il governo, ha sollecitato tutti i ministri a « minimizzare il più possibile » il vuoto di governo e a stabilizzare ' il sostentamento della popolazione'. Park ora ha i poteri esecutivi sospesi, ma resta presidente e continua a vivere nella residenza presidenziale fino a quando la Corte costituzionale non avrà concluso l’esame dell’impeachment, un processo che potrebbe durare mesi. Se l’Alta Corte confermerà la decisione del Parlamento sulla mozione, Park sarà rimossa dall’incarico. Il suo mandato doveva scadere all’inizio del 2018.
Lo scandalo si è originato dai rapporti della presidente con Choi Soon- sil, un’amica di lunga data, figlia di un controverso leader religioso di un culto sciamanico. Avrebbe utilizzato la sua influenza per convogliare verso due ong da lei fondate e controllate fondi provenienti dai principali complessi industrial- finanziari sudcoreani. Primo presidente donna della Corea del Sud, Park è la figlia primogenita dell’ex dittatore, Park Chung- Hee, che governò con il pugno di ferro il Paese per 18 anni fino al suo assassinio nel 1979, ma è ancora molto amato, e la figlia ne ha ereditato le capacità di leadership. L’assassinio di entrambi i genitori, negli anni ‘ 70, procurò ancora di più alla Park le simpatie del connazionali, che comunque consideravano la famiglia come una dinastia reale. Fu negli anni successivi alla morte della madre ( nel 1974), che la Park si lasciò avvicinare da quello che fu per anni il suo mentore, Choi Tae- Min, un ambiguo personaggio fondatore di una setta religiosa, la ‘ Chiesa della vita eterna’, di cui Choi Soon- sil è la figlia. Park per un ventennio mantenne un basso profilo fino quando nel 1998 decise di presentarsi come deputata e fu eletta, divenendo subito la leader dei movimenti conservatori. Mai sposata e senza figli, ha sempre detto di voler dedicare tutta se stessa al bene del Paese.