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È caos per il campionato italiano di calcio, che rischia di essere sospeso definitivamente. A pochi istanti dall’inizio di Parma-Spal, con le due squadre pronte a scendere sul terreno di gioco, arriva la comunicazione del ministro Spadafora: «la Figc valuti uno stop». La situazione si è sbloccata solo dopo qualche ora, con la decisione di far scendere in campo le squadre alle 13.45. La giornata di oggi, dunque, verrà portata a termine, soprattutto per far giocare la super fida Juventus-Inter. Ma il coronavirus rischia di far sospendere a tutti gli effetti la Serie A, almeno fino al 3 aprile, limite di validità per il decreto firmato stanotte dal premier Giuseppe Conte. «Condivido le dichiarazioni di Damiano Tommasi, Presidente dell’Associazione Italiana Calciatori, e mi unisco alla sua richiesta - ha commentato il ministro per le Politiche giovanili e lo Sport, Vincenzo Spadafora -. Non ha senso in questo momento, mentre chiediamo enormi sacrifici ai cittadini per impedire la diffusione del contagio, mettere a rischio la salute dei giocatori, degli arbitri, dei tecnici, dei tifosi che sicuramente si raduneranno per vedere le partite, solo per non sospendere temporaneamente il calcio e intaccare gli interessi che ruotano attorno ad esso. Altre Federazioni hanno saggiamente optato per uno stop per i prossimi giorni. Credo sia dovere del presidente della Figc, Gravina, un supplemento di riflessione, senza attendere il primo caso di contagio, prima di assumersi questa gravosa responsabilità». [embed]https://www.facebook.com/damianotommasiofficial/photos/a.997609293730162/1623268001164285/?type=3&theater[/embed] Del resto - ha aggiunto Spadafora - ancora prima che la situazione diventasse così drammatica per il Paese, la Lega di Serie A e Sky si erano già rifiutate di concedere a migliaia di italiani, costretti loro malgrado a restare a casa, di poter vedere in chiaro le partite, nascondendosi dietro presunte difficoltà normative che con l’autentica disponibilità di tutti si sarebbero potute ampiamente superare. Nei vari contatti di ieri, infatti, anche grazie alla collaborazione di Rai e Mediaset, si era arrivati vicini ad una soluzione equa per tutti gli attori e soprattutto di grande conforto per i tanti cittadini appassionati di calcio. E invece sono prevalsi gli interessi economici di realtà che pretendono di godere da sempre di un trattamento privilegiato e che vivono ormai fuori dalla realtà. Le società di calcio piuttosto valutino come superare le clausole vessatorie già all’attenzione dell’Antitrust per provvedere al rimborso degli abbonamenti e dei biglietti venduti per le prossime partite. Prenderò in considerazione nei prossimi giorni - ha concluso - ogni iniziava utile anche legislativa per mettere ordine in un mondo che rischia di non rappresentare più valori etici e morali ai quali vorremmo che si ispirasse sempre». Intanto, vista la richiesta del ministro per lo Sport Vincenzo Spadafora, sentito il Presidente del Coni Giovanni Malagò e preso atto della volontà del Consiglio della Lega di Serie A, titolata ad organizzare il campionato, di seguire le prescrizioni inserite nel Dpcm sull’emergenza Covid19 e quindi di volere disputare le gare in programma a porte chiuse, il Presidente della Figc Gabriele Gravina ha convocato un Consiglio Federale straordinario per martedì 10 marzo.