A Bologna si accende il dibattito politico con un botta e risposta tra esponenti della Lega e il sindaco Matteo Lepore, riguardo alle manifestazioni che hanno avuto luogo ieri. La città ha visto il passaggio di tre cortei distinti, organizzati rispettivamente da Cgil, movimenti antifascisti e gruppi di estrema destra come Casapound e i cosiddetti Patrioti.

Il segretario della Lega, Matteo Salvini, ha espresso la sua indignazione attraverso un video sui social, definendo i manifestanti «zecche rosse, comunisti delinquenti, criminali dal centro sociale» e denunciando come «indegno» e «vergognoso» quanto accaduto a Bologna e Milano. Ha aggiunto: «Quello che abbiamo visto ieri [...] sono scene vergognose per il 2024. Chiudere i centri sociali occupati abusivamente dai comunisti, che sono ritrovi di criminali. [...] Nel mio Paese, nell’Italia libera e democratica del 2024, queste scene non si possono più vedere».

Anche il deputato della Lega, Andrea Crippa, ha ribadito la linea del partito contro i centri sociali, dichiarando ad Affaritaliani.it che «i centri sociali sinistri e sinistroidi, covo di violenza e delinquenza, vanno chiusi per legge». Crippa ha inoltre criticato la segretaria del Pd, Elly Schlein, per la mancata condanna degli scontri e delle violenze «dei suoi amici antagonisti contro le forze dell’ordine».

Il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, ha criticato duramente l’intervento del governo, sostenendo che «ci hanno inviato di 300 camicie nere». Durante la commemorazione dell’80esimo anniversario della battaglia di Porta Lame, Lepore ha affermato: «Mi chiedo come sia possibile ancora una volta che Bologna non venga rispettata [...] noi invece vorremmo ancora chiedere i fondi per l’alluvione, per le infrastrutture, le forze dell’ordine per fare il lavoro sulla sicurezza, i fondi per la sanità, il diritto alla casa». Ha concluso aggiungendo che attende risposte concrete dalla premier Giorgia Meloni, «non solo commenti sui disordini» ma un impegno «per colmare i danni fatti dall’alluvione».