Si tratta probabilmente del punto più basso nelle tumultuose relazioni tra Israele e le Nazioni unite. Il ministro degli Esteri Israel Katz infatti ha dichiarato il segretario generale Antonio Guterres «persona non grata» definendolo, con parole gravissime, «un antisemita che presta sostegno ai terroristi». Questo perché Guterres aveva chiesto un cessate il fuoco, senza menzionare specificamente le responsabilità iraniane nel conflitto.

Il capo del palazzo di Vetro dunque ha dovuto fornire una nuova dichiarazione nella quale ha condannato il lancio di missili balistici contro Israele. Rivolgendosi al Consiglio, il segretario generale delle Nazioni Unite ha detto di aver stigmatizzato l'attacco di aprile, e «come avrebbe dovuto essere ovvio ieri nel contesto della condanna che ho espresso, biasimo ancora una volta con forza il massiccio attacco missilistico di ieri da parte dell'Iran».

Nel corso del conflitto, ci sono stati diversi scontri tra Israele e le Nazioni Unite sulla situazione a Gaza e in Cisgiordania. Durante il conflitto, a seguito di attacchi aerei sono rimasti uccisi diversi membri del personale umanitario. Altri attriti hanno riguardato il ruolo dell'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi. A gennaio, infatti Tel Aviv ha affermato che un certo numero di membri del personale dell'agenzia erano stati coinvolti negli attacchi del 7 ottobre. In risposta a ciò, l'Unrwa ha avviato un'indagine, e un certo numero di suoi finanziatori internazionali hanno ritirato il proprio sostegno per poi ripristinarlo in seguito. Ad agosto, nove membri del personale sono stati licenziati perché sospettati di un potenziale coinvolgimento negli attacchi.

Intanto la guerra tra Hezbollah e Israele è ormai una certezza. Non si tratta più di scontri sporadici di, di scaramucce lungo il confine o di lanci di razzi e droni da entrambe le parti. Ora si combatte veramente sul campo. Come era stato ampiamente previsto dopo le esplosioni dei cercapersone in dotazione ai militanti del gruppo filo iraniano ma soprattutto dai bombardamenti degli aerei con la Stella di David che, venerdì scorso, hanno ucciso il capo di Hezbollah, Hassan Nasrallah, l'Idf ha dato il via alle operazioni di terra entrando per circa quattrocento metri all'interno del territorio libanese.

Le notizie al momento sono frammentarie, ma le conferme sono arrivate sia da parte israeliana che da Hezbollah. La formazione armata finanziata dagli iraniani sostiene che i suoi combattenti hanno inflitto vittime ai soldati dello stato ebraico che stavano cercando di circondare il villaggio meridionale libanese di Yaroun. Ma scontri si sono verificati anche a Maroun al-Ras, che si trova a circa cinque km a nord-est dal luogo del primo impatto.

Le ricostruzioni più precise della dinamica del combattimento sono comunque solo quelle fornite da Hezbollah che ha parlato di un imboscata e dell'esplosione di un ordigno contro i soldati israeliani. Sarebbe questo l'episodio piu grave anche se poco prima l'Idf aveva tentato di entrare in altri due punti, Odeissa e Kfar Kila, un po' più a sud. Tentativi che erano stati preannunciati da pesanti bombardamenti aerei.

Riguardo le vittime dei combattimenti, in un primo momento Israele aveva confermato un solo caduto, il capitano Eitan Yitzhak Oster, di 22 anni, comandante di squadra dell'unità Egoz, un'unità di commando d'élite specializzata nella guerriglia. Più tardi il bilancio si è fatto più pesante raggiungendo gli otto morti, tutti tra i 21 e i 23 anni. Israele sta preparando la risposta contro l'Iran dopo il lancio di duecento missili contro tutto il territorio compresa Tel Aviv.

Sull'entità della ritorsione non si ha nessuna certezza se non ipotesi piu o meno probabili. Conferme su l'inevitabile rappresaglia giungono comunque dalla aeronautica dello stato ebraico e dal capo di stato maggiore dell'Idf, Herzi Halevi, il quale ha affermato che Israele risponderà all'attacco missilistico iraniano, giurando che l'esercito ha la capacità di «raggiungere e colpire qualsiasi punto del Medio Oriente. E quei nostri nemici che non lo hanno capito fino ad ora, lo capiranno presto». Ha poi concluso: «Risponderemo, sappiamo come individuare obiettivi importanti, sappiamo come colpire con precisione e potenza».