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“Il Congresso della Ces segna un momento davvero importante per richiamare e rilanciare contenuti e valori che la Cisl ritiene essenziali, specialmente nel turbolento contesto sociale, economico e politico che stiamo attraversando". Lo ha sottolineato il Segretario generale aggiunto della Cisl, Luigi Sbarra a Vienna nel suo intervento al XIV Congresso della Confederazione Europea dei Sindacati (Ces) intitolato “Per un’Europa più giusta per i lavoratori - più democrazia e giustizia sociale, giusta transizione e migliori lavori e salari”, che si svolge alla vigilia della consultazione per il rinnovo del Parlamento europeo.
“Il clima avvelenato che ha connotato la campagna elettorale per le elezioni europee è un indicatore sin troppo eloquente delle trazioni centrifughe che rischiano di smantellare il progetto di Europa. Un disegno che noi vogliamo saldamente ancorato alle radici del lavoro, della solidarietà, del welfare, dello sviluppo sostenibile”, ha aggiunto il numero due della Cisl. “C’è da dire che l’Unione in questi anni ha fatto ben poco per progredire in questo senso. Un cieco rigorismo, una vuota tecnocrazia, hanno piuttosto allontanato i cittadini da un senso di comune appartenenza”.
Per Sbarra “le istituzioni sono percepite come burocratiche ed ostili e la politica è vissuta come cinica e non rappresentativa. Una politica che non ha saputo rispondere ai bisogni ed ha contribuito ad aumentare le tante diseguaglianze e povertà ancora presenti. Ma in questo oceano in tempesta, l’Europa non è il problema. L’Europa dei Popoli è la soluzione. Vagheggiare un ritorno allo “Stato- nazione” come riferimento unico per la tutela degli interessi della persona è al tempo stesso velleitario e pericoloso”.
Il Segretario generale aggiunto della Cisl ha altresì rimarcato che “è solo con l’Europa che possiamo essere determinanti nella definizione di politiche sociali e occupazionali, che possiamo fronteggiare il dumping salariale e contrattuale che si affaccia nel villaggio globale, imponendo standard sociali agli interlocutori dei nostri Trattati internazionali.
La coesione del lavoro e nel lavoro è la prima via da seguire per un’Europa più giusta. Il nostro sindacato viene da una storia di forte riconoscimento negoziale. Per noi il tema del lavoro e del riscatto salariale va messo al centro di uno “scambio” complessivo che agisca anche sulle leve della produttività, dell'innovazione, dello sviluppo di sistema”. Sono circa 600 i delegati partecipanti al XIV Congresso Ces, in rappresentanza dei 42.273.710 membri dichiarati dalle 90 Confederazioni nazionali affiliate ( provenienti da 38 Paesi) e 10 Federazioni europee, a cui si affiancheranno ospiti come Jean- Claude Juncker, Presidente della Commissione europea; Enrico Letta, Decano della PSIA Sciences Po ed ex Primo Ministro italiano; Joseph Stiglitz, premio Nobel per l'economia. Il Congresso - che si chiuderà sabato 24 maggio - eleggerà il nuovo gruppo dirigente della Ces, modificherà lo Statuto dell’organizzazione e adotterà documenti chiave, come il Manifesto di Vienna e il Programma di Azione per 2019- 2023.