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Salvini incassa e rilancia. Dopo aver "portato a casa" l'ex terrorista Battisti e il favore dei sondaggi, il ministro leghista fa sapere che in giro per il mondo ci sarebbero ancora tenta terroristi latitanti, 27 di sinistra e tre di destra: i loro nomi, a quanto si apprende da fonti del Viminale, sarebbero già sul tavolo del vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini. Si tratta dell’elenco aggiornato che Intelligence e Forze dell’Ordine hanno rielaborato dopo l’arresto di Cesare Battisti. Dei trenta, 14 sono localizzati in Francia. Il governo italiano, su impulso di Salvini, è pronto a passi ufficiali per chiedere collaborazione ai Paesi che stanno ospitando i latitanti. A partire da Parigi. L’obiettivo è "assicurare i terroristi alla giustizia italiana, come avvenuto per Cesare Battisti". Neò frattempo esplode il caso dell'ex Br Lojacono: «L’Italia non ha mai chiesto la mia estradizione alla Svizzera e una consegna come la richiede la Lega equivarrebbe a una deportazione alla boliviana, che la Confederazione non prevede», fa sapere l’ex brigatista condannato all’ergastolo per la strage di via Fani, oggi cittadino svizzero. «Forse l’Italia non ha voluto che uno stato straniero mettesse il naso nel processo Moro. Sarebbe comprensibile - afferma l’ex br -. Qualunque sia la ragione non sono le autorità svizzere, nè una mia presunta opposizione, ad aver creato l’impasse attuale». Se l’Italia ora si muovesse con una richiesta di ’exequatur’, ossia del riconoscimento in Svizzera, delle sentenze emesse in Italia nei suoi confronti, «accetterei senza obiezioni - dichiara Lojacono - almeno metteremmo la parola fine a questa vicenda», e all’intervistatore che gli chiede se accetterebbe l’ergastolo, risponde «sì».