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Straripante e per nulla turbato né dall’indagine sui voli di Stato, né dalle difficoltà che il centrodestra sta incontrando in Calabria per l’individuazione del candidato governatore. «Siamo qui per il cambiamento» ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, inaugurando la nuova sede regionale del a Catanzaro, in via Lombardi. Insieme a lui il coordinatore regionale Cristian Invernizzi e il deputato Domenico Furgiuele.
Regionali al centro della conferenza stampa, ma chi si aspettava chiarezza sul nome del candidato è rimasto deluso. Salvini ha detto soltanto di essere sicuro della vittoria. «Chiunque sarà il candidato noi vinciamo e per la prima volta nel Consiglio regionale ci sarà la Lega a portare un bel cambiamento. Il nome arriverà a breve e non mi toglie il sonno, abbiamo solo chiesto che rappresenti il cambiamento. Che sia uomo o donna, di Cosenza o Catanzaro ci interessa poco». Poi le battute sulle indagini in corso.
«Per il candidato in Calabria utilizzeremo il telefono. O le riunioni le facciamo in aereo, ma poi mi indagano, oppure a telefono che è più facile - ha detto Salvini Leggo che sono inquisito. Ma tutti i miei voli di Stato erano per motivi di Stato, da ministro dell’Interno, per inaugurare caserme. Mai fatto voli di Stato per andare in vacanza, quello lo fanno altri».
Sugli avversari politici valanghe di sarcasmo. A cominciare da Pippo Callipo, candidato del Pd: «Preferisco il tonno Sardanelli, spero che nessuno si offenda, ma preferisco il tonno artigianale a quello industriale». Le spaccature e i tormenti dei Cinque Stelle non sorprendono il leader del Carroccio: «Chi aveva detto mai con il Pd e adesso è stretto in un abbraccio mortale al Pd non può sorprendersi se perde gran parte del proprio elettorato per strada». Infine il programma per le regionali di Calabria, dove la Lega spera di entrare per la prima volta in Consiglio.
«Lavoriamo a un progetto sull'immigrazione in tante regioni, non solo in Calabria, ad alto tasso di fuga: noi crediamo che l’immigrazione privilegerà quei calabresi che vogliono tornare nella loro terra. Le case sono per loro. Il problema qui in Calabria, non è vincere ma dar vita a cinque anni di governo tosto, visti i tanti problemi che ci sono».