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Mariupol Odessa
Le truppe russe hanno ripreso gli attacchi aerei sul territorio dello stabilimento Azovstal di Mariupol e stanno anche cercando di effettuare operazioni di assalto. Ad annunciarlo Oleksiy Arestovych, consigliere del capo dell'Ufficio del Presidente. «La notizia difficile è che il nemico sta cercando di reprimere in maniera definitiva la resistenza dei difensori di Mariupol nella regione dell'Azovstal. Ha ripreso gli attacchi aerei sul territorio dell'impianto, sulla zona di difesa delle nostre truppe e sta cercando di effettuare operazioni d'assalto», ha affermato. Allo stesso tempo, Arestovych ha assicurato che l'esercito ucraino sta resistendo, nonostante la situazione molto difficile, e starebbepersino effettuando contrattacchi. Come riporta Ukrinform, ci sono circa 1.000 tra civili e militari ucraini sul territorio dello stabilimento Azovstal di Mariupol, di cui circa 500 feriti. Le autorità ucraine chiedono che i russi forniscano un corridoio umanitario urgente dall'impianto metallurgico. Secondo fonti ucraine, l'esercito russo ha deportato 308 residenti di Mariupol in Siberia. «Il territorio di Mariupol viene sgomberato dalle persone - riferisce la municipalità di Mariupol -. All'inizio, i russi hanno quasi raso al suolo la città. Poi, a causa delle pressioni internazionali, metà della popolazione è stata rilasciata in direzione di Zaporozhye. Tutti gli altri vengono deportati nelle aree più depresse della Russia», si legge in un comunicato. «Stanno deportando i nostri cittadini in Siberia. Putin ha necessità di ripopolare quel territorio dove i russi non vogliono andare per risolvere una serie di problemi. Agiscono attraverso i campi di filtraggio, 4 in tutto a Mariupol, da cui per fuggire dalla città è necessario passare. Tentano di convincere chi è in età lavorativa a trasferirsi in Russia o altrimenti intervengono deportandoli in maniera forzata, senza possibilità di scelta. Non c’è differenza tra la Federazione russa di oggi e quella fascista della seconda guerra mondiale». La denuncia a poche ore dalla capitolazione di Mariupol è del sindaco Vadym Boichenko che riferisce all’Adnkronos: «Fanno firmare schede o documenti a persone in età lavorativa. È difficile per questa fascia di età andare verso i territori controllati dall’Ucraina». «A Mariupol - prosegue - ventimila persone attendono in fila di essere vivisezionate nei campi di filtraggio prima di essere evacuate. Ma i russi controllano non più di 10-20 persone al giorno. I tempi sono infiniti e le procedure mortificanti, vergognose soprattutto per gli amministratori comunali. Io - chiosa - sono il primo della lista. Qualche giorno fa durante i controlli hanno scoperto che la figlia di un impiegato comunale lavora a Kiev nelle forze dell’ordine. Quindi hanno sequestrato l’altra figlia, una bambina di appena due anni con il pretesto di non farla crescere con i nazisti - racconta - È in atto attraverso l’uso dei campi di filtraggio una vera e propria deportazione selettiva forzata. Ed a rischio sono centomila cittadini ancora in città oltre a 50mila persone nei centri abitati limitrofi». Il sindaco di Mariupol ha precedentemente affermato che dall'inizio dell'invasione su vasta scala sono stati uccisi circa 20.000 civili. Secondo la direzione principale dell'intelligence del ministero degli Affari interni, 13 crematori mobili russi sono stati installati a Mariupol per ripulire le strade dai corpi dei civili morti, mentre l'esercito russo starebbe tentando di eliminare tutti i possibili testimoni della catastrofe.