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Rilasciata dopo poche ore di detenzione la giornalista russa marina Marina Ovsiannikova, collaboratrice del Dubbio, divenuta famosa per aver esibito in televisione durante un telegiornale un cartello contro la guerra in Ucraina e arrestata ieri per aver protestato di nuovo contro l'invasione .«Va tutto bene», ha dichiarato la giornalista su Facebook durante la notte. «Ormai ho capito che è meglio uscire di casa con il mio passaporto e una borsa». L'avvocato della giornalista - che perse il lavoro dopo l'exploit televisivo - ha confermato il rilascio, aggiungendo che il fermo era dovuto al sospetto che stesse screditando le forze armate russe. La reporter - che archiviata la collaborazione col quotidiano tedesco Die Welt aveva appena iniziato a scrivere per il Dubbio - aveva partecipato ieri a una manifestazione di protesta davanti al Cremlino contro i bombardamenti sulla città ucraina di Vinnitsa. «I media di propaganda non hanno detto una parola sulla morte dei bambini il giorno in cui è successo», aveva scritto poche ore fa sui social network. «Oggi 353 vite di piccoli angeli sono state portate via da questa guerra insensata. Quanti altri bambini devono morire perché le truppe russe smettano di bombardare l'Ucraina?», recita il post. «Questi bambini sono diventati semplici pedine in una feroce lotta per il potere, l'influenza, i gasdotti e i porti di grano. Ma tutto questo vale le lacrime di un solo bambino innocente?». Marina Ovsyannikova è attesa in Tribunale per l'8 agosto a causa della legge putiniana che stronca ogni punto di vista anche solo vagamente critico sull'invasione russa.