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«Verificheremo alla fine di agosto se dovremo chiedere o meno al Governo nazionale di ripristinare la limitazione della mobilità interregionale». Il governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, riaccende lo scontro tra regioni proponendo una nuova chiusura della frontiere. «È un orientamento che assumeremo fra una settimana 10 giorni - ha spiegato in una diretta Facebook - e lo faremo con grande determinazione, ovviamente salvo i casi soliti e cioè motivi di lavoro e motivi sanitari che giustificano lo spostamento, ma ci regoleremo sulla base dell’andamento del contagio anche in altre regioni d’Italia». De Luca ha spiegato di avere «assistito con sconcerto al fatto che alcune Regioni del Nord hanno ritenuto di non rendere obbligatorio per i loro cittadini che rientravano dall’estero il sottoporsi al tampone o l’obbligo di andare in isolamento domiciliare. Continuo a guardare con grande preoccupazione a scelte che a me sembrano poco responsabili». Secondo il presidente della Campania, infatti, alla base della ripresa dei contagi in tutta Italia ci sarebbe «il rilassamento generale nel nostro Paese e in alcuni settori delle attività economiche, molte di queste legate al tempo libero. Ci sono stati episodi di non rispetto delle norme di sicurezza, con assembramenti di migliaia di giovani in condizioni tali da diffondere il rischio. Abbiamo avuto un abbassamento dell’età delle persone contagiate, siamo a una media di 30 anni per le persone contagiate negli ultimi tempi». Alle parole di De Luca replicano a distanza Stefano Bonaccini, presidente dell'Emilia- Romagna, e Giovanni Toti, governatore della Liguria. «In questo momento mi pare di no. Dopodichè si segue sempre l’evoluzione del virus e poi si discute tra Regioni e Governo. Insomma in questo momento mi pare di no», risponde Bonaccini a chi chiedeva al Meeting di Rimini se, in considerazione dell’aumento dei contagi da coronavirus, ci sia il rischio di nuove chiusure della mobilità tra regioni come ipotizzato dal governatore della Campania. «Bisogna sempre tenere monitorata la situazione - ha però sottolineato Bonaccini - perchè quelli che parlano il giorno dopo mi hanno sempre fatto abbastanza pena». «Non ritengo vi sia una emergenza clinico-sanitaria tale da presupporre o fare presagire ulteriori chiusure», replica invece Toti, intervenuto al Meeting di Rimini. «Stiamo attenti - ha precisato - teniamo la mascherina, facciamo tutto quello che dobbiamo fare ma evitiamo di tornare a terrorizzare questo Paese che non ne ha bisogno. Io rilevo questo: i contagiati aumentano ma gli ospedalizzati nella mia regione scendono, siamo sotto i 20 ospedalizzati, una sola terapia intensiva, avevamo quasi 1.500 ricoverati nel mese di aprile di quasi 200 in terapia intensiva, stiamo predisponendo 350 tra terapie intensive e subintensive per l’eventuale emergenza d’autunno che speriamo non arrivi».