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"Non possiamo delegare tutto alla comunità scientifica. In passato il Paese troppe volte la politica ha abdicato. Non possiamo chiedere a un virologo come combattere la disoccupazione, tocca alla politica". E poi, ancora più affondo: "Non abbiamo negato i pieni poteri a Salvini per darli a un altro". Il mittente, neanche a dirlo, è Matteo Renzi che dall'Aula del Senato ha sferrato un vero e proprio attacco, ma non è una novità, al premier Giuseppe Conte. Un attacco annunciato e portato avanti senza remore nel corso dell'informativa al senato del presidente del Consiglio. Ma l'affondo di Renzi è proseguito anche fuori dal palazzo: "Si può stare a inseguire le dirette Facebook oppure si può cercare di fare le statistiche per cui crescono i disoccupati, vorrei desse un dato in più ai dati Istat che ai sondaggi, che avesse il coraggio di dire che di fronte all'emergenza occupazionale e alla carneficina che si prospetta occorre uno sforzo di tutti. Se lei ci vorrà al suo fianco noi ci saremo a condizione di fare le cose che servono agli italiani, se dobbiamo essere su un crinale populista che dice alla gente ciò che piace sentire, noi non saremo al suo fianco. Se scegliera' la strada del populismo non avrà al suo fianco Italia Viva, se sceglierà la strada della politica l'aspetteremo lì". Chiosa finale di Ignazio La Russa: "Se ho ben capito - ha detto l'ex An al premier - lei non ha più la maggioranza. Questo le ha detto Renzi. Renzi le ha detto io vi ho creato, io vi posso distruggere. Ho ascoltato Renzi, l'ho pure applaudito in un paio di passaggi".