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Nella Russia in guerra contro l’Ucraina sono giorni di arruolamento per i giovani che saranno mandati al fronte. Anche il cantante Ivan Minaev, nome d’arte Xolidayboy, ha ricevuto la cartolina di convocazione in caserma.
L’artista, che si definisce “ucraino di Sebastopoli” e critica l’annessione della Crimea del 2014, non ha accettato di buon grado la notizia dell’arruolamento e ha avuto un malore mentre si esibiva sul palco dell’Abrikos Arena. Xolidayboy è uno spirito libero. Troppo forte lo stress pensando di cambiare vita, di eseguire gli ordini di un superiore militare e di dire addio alla tournée che lo avrebbe portato, oltre che in Russia, anche in Bielorussia. Qualcuno pensa che l’arruolamento sia la conseguenza della continua rivendicazione delle origini ucraine di Xolidayboy. Ma quella di Minaev è una delle tante storie di giovani russi chiamati alle armi.
Mentre il conflitto tra Israele e Hamas ha catalizzato l’attenzione, in Ucraina si continua a combattere e a morire. A perdere la vita pure tanti soldati russi che gonfiano le truppe di Mosca. Un ricambio continuo nei battaglioni russi che richiede la presenza di quante più persone. Non sono però pochi i coscritti decisi ad addurre motivazioni tra le più disparate per non essere arruolati; per non partecipare ad una guerra - parola vietata nella Russia di Putin – che non sentono affatto loro, perché combattuta contro un popolo molto vicino da un punto di vista geografico e di sangue.
Alcuni avvocati assistono i coscritti decisi a rifiutare la chiamata e si sono organizzati di conseguenza. Hanno creato un portale nel quale è possibile recuperare informazioni utili per motivare il rifiuto all’arruolamento.
«Esiste anche il diritto a non combattere», dice al Dubbio un avvocato del team “Richiamo alla coscienza” che chiede rigorosamente l’anonimato. «Con il nostro lavoro – afferma – ci siamo esposti non poco. Le autorità non ci guardano con simpatia. Anzi. Ogni giorno, per il solo fatto di svolgere il nostro lavoro, rischiamo di finire in carcere. Proprio noi avvocati, che difendiamo i diritti, siamo i primi a rischiare. Assurdo! La Costituzione della Federazione Russa e le norme internazionali garantiscono a tutti il diritto all'obiezione di coscienza al servizio militare. Puoi rifiutare non solo in base alla religione, ma anche in base a qualsiasi tua convinzione politica o, ad esempio, se sei pacifista. Una persona con tali convinzioni ha il diritto di sostituire il servizio militare con un servizio civile alternativo all’uniforme. Il diritto a non combattere, come ogni altro diritto, esiste ed è valido finché c'è chi lotta per esso».
Gli avvocati di “Richiamo alla coscienza” hanno raccolto una serie di istruzioni su come opporsi al reclutamento e all’invio al fronte. Sono diverse le categorie di soggetti interessati. Tra questi gli studenti universitari.
«Nei mesi scorsi – spiega l’avvocato di “Richiamo alla coscienza” -, la Duma, considerata la situazione in Ucraina, ha apportato alcune modifiche alle leggi relative alla mobilitazione e agli arruolamenti. Abbiamo una serie di documenti contenenti le raccomandazioni su come far valere il diritto ad opporsi alla chiamata alle armi. Stiamo gradualmente aggiornando le istruzioni che tengono conto delle modifiche legislative. Inoltre, per ogni informazione sull'obiezione di coscienza al servizio militare e sull’eventuale supporto legale abbiamo creato un canale Telegram».
Nelle ultime settimane gli uffici di registrazione e di arruolamento militare, supportati dalla polizia, hanno iniziato a prelevare i potenziali soldati dalle loro abitazioni, ma anche dal lavoro o direttamente per strada. Il 19 ottobre, un giovane di diciannove anni è stato condotto dalla polizia in un distretto di arruolamento. Leopold – questo il nome del futuro militare – è un grafico pubblicitario. Ha più volte dichiarato di non sostenere la politica di militarizzazione della Russia. Oggi è assistito dal team legale di “Richiamo alla coscienza”.
«Già nell’autunno 2022 – evidenzia il suo avvocato – Leopold ha presentato domanda per sostituire il servizio militare con il servizio civile. Per un anno la richiesta non è stata presa in considerazione. Viviamo nel ventunesimo secolo. È inconcepibile risolvere qualsiasi problema fra gli Stati con le armi. Qualsiasi conflitto deve essere risolto attraverso negoziati pacifici. Gli interessi dell’umanità devono essere al di sopra di un singolo Paese e ogni uomo ha il diritto di vivere in pace».
Qualche settimana fa Leopold è stato condotto nell’ufficio di registrazione e arruolamento militare con un’auto privata. Lì è stato sottoposto ad una visita medica, è stato dichiarato idoneo al servizio militare e convocato per essere inviato al fronte. Senza andare per il sottile, la polizia ha intimidito il giovane, paventando responsabilità penali e una perquisizione in casa. In Russia chi si oppone alla volontà di Putin è destinato a passarsela male».