PHOTO
Peskov, portavoce di Putin
Solo da un anno a questa parte, da quando la Russia ha aggredito l’Ucraina per la seconda volta, si discute seriamente sulla presenza, sulla consistenza, sull’influenza della cosiddetta “lobby filorussa” in Italia. Uno dei segnali della pervasività di tale influenza lo abbiamo portato a galla andando a recuperare le onorificenze concesse dal nostro Paese a esponenti del Cremlino a partire dal 2014, anno della prima aggressione della Russia all’Ucraina. Ebbene, ben 29 uomini di Putin erano stati insigniti di onorificenze della Repubblica Italiana; nello stesso periodo, molti di loro erano sottoposti a sanzioni internazionali per l’indiscusso sostegno alla guerra in Ucraina. C’è voluta la tigna radicale e, purtroppo, i massacri di Mariupol, Bucha, Izhum, a costringere la Farnesina a istituire una Commissione ad hoc per l’espletamento delle procedure di revoca di tali onorificenze. Da quel momento ne sono state revocate “per indegnità” 14.
Ma 19 esponenti del regime russo risultano, a tutt’oggi, ancora “medagliati”. Spicca tra questi un nome, quello di Dmitry Peskov, portavoce di Putin dal 2012. Siamo al paradosso: la Corte Penale Internazionale ha emesso un mandato di arresto nei confronti di Vladimir Putin per crimini di guerra, noi non siamo in grado di revocare l’onorificenza di “Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana”, concessa incautamente il 4 ottobre 2017, al suo portavoce, Dmitry Peskov, che ogni giorno minaccia e si scaglia contro l’Occidente, Italia compresa. Peraltro, ci sarebbero almeno tre cittadini russi degni di ricevere una medaglia della Repubblica Italiana perché stanno pagando con il carcere il coraggio di essersi opposti al tiranno Putin: Aleksei Navalny, Aleksei Gorinov e Ilya Yashin.
È per questo che Radicali Italiani ha lanciato un appello al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni affinché avvii con urgenza la procedura di revoca prevista dall’art. 5 della Legge 178/ 1951. Diverse personalità, intellettuali, studiosi, accademici, giornalisti lo hanno già sottoscritto – si può leggere e firmare su radicali. it/ campagne/ via- onorificenza- a- peskov/ –, tra cui Claudio Martelli, Vincenzo Camporini, Vittorio Emanuele Parsi, Andrea Cangini, Alessandro De Nicola, Nona Mikhelidze, Yaryna Grusha Possamai, Matteo Marchesini, Christian Rocca, Aldo Torchiaro, Gianni Vernetti, Guido Vitiello e molti altri... Le ragioni dell’appello sono evidenti, non altrettanto il ritardo nella revoca della vergognosa onorificenza che, va detto, non ci fa proprio onore.