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Eric Dupond-Moretti Francia
Una perquisizione clamorosa quella avvenuta ieri a Parigi: gli ufficiali della gendarmeria hanno infatti frugato per ore negli uffici del ministero di Giustizia nella centralissima place Vendôme. L’iniziativa avviene nella cornice di un’inchiesta nei confronti del guardasigilli Eric-Dupond Moretti per «conflitto d’interesse» aperta dalla Corte di giustizia della repubblica (Cjr), l’unico organismo che può giudicare il ministro.E nasce dalla denuncia di parte di tre sindacati della magistratura che accusano Dupond-Moretti di incompatibilità tra la sua funzione istituzionale e il suo mestiere di avvocato. Secondo quanto rivela il settimale d’inchiesta Le Canard enchaîné, il ministro potrebbe essere convocato nei prossimi giorni dai magistrati della Cjr che avevano già sentito, come testimone, il primo ministro Jean Castex. Al centro delle accuse l’ispezione ordinata da Dupond.Moretti nei confronti di tre magistrati della Procura nazionale finanzia (Pnf) che avevano portato a processo l’ex presidente della repubblica Nicolas Sarkozy e il suo avvocato Thierry Herzog. Un’indagina disseminata di violazioni del segreto professionale tramite intercettazioni selvagge, violazioni della privacy e perquisizioni abusive degli studi legali. Peraltro, in due anni di indagini Sarkozy e Herzog (poi condannati in primo grado lo scorso marzo per traffico d’influenze) non sapevano minimamente di essere finiti nel mirino della magistratura. Furono avvertiti da una “talpa” del palazzo di giustizia, una circostanza che ha dato luogo a un’ulteriore inchiesta interna, terminata poi con un buco nell’acqua. «È ora di finirla con questi metodi da servizi segreti!», aveva tuonato Dupond-Moretti contro gli uomini della Pnf pochi giorni prima di essere nominato ministro da Emmanuel Macron. Il suo arrivo a Place place Vendôme ha comprensibilmente creato agitazione tra le toghe: ruvido, schietto, diretto ai limiti del brutale, tra i vari difetti del ministro non c’è sicuramente la langue de bois espressione che corrisponde al nostro “politichese”: le bordate che ha scagliato nel corso dei mesi contro alcuni pm si sono fatte sentire, hanno arroventato il clima e non è un’esagerazione parlare di conflitto aperto.Tra i magistrati colpiti dalle ispezioni ministeriali figura il sostituto procuratore di Nizza Édouard Levrault con cui alcuni anni fa aveva avuto un duro diverbio; l’avvocato Dupond Moretti, che difendeva un funzionario di polizia a processo per corruzione, aveva definito Levraut «un magistrato cow boy». Secondo i colleghi di Levraut l’ispezione sarebbe una rappresaglia personale e quindi delineerebbe il conflitto d’interesse.Al di là della denuncia dei sindacati della magistratura che probabilmente finirà in un nulla di fatto, il cuore del conflitto tra il ministro e le procure riguarda l’ambiziosa riforma della giustizia che da mesi galleggia in Assemblea Nazionale tra discussioni infinite e infiniti emendamenti.L’iter sembra ancora in salita e le continue schermaglie tra Dupond-Moretti e le procure non aiutano la sua rapida approvazione ma dividono le forze politiche e complicano il lavoro della Commissione che si occupa di scrivere il testo.Tra i punti principali della riforma ci sono aspetti molto contestati dall’ala più radicaler della magistratura francese come il rafforzamento del segreto professionale degli avvocati, le limitazione delle intercettazioni e comunque il divieto di spiare le conversazioni con i loro clienti e delle perquisizioni “poliziesche” degli uffici dei legali.