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Il primo ministro israeliano Netanyahu
L'Alto rappresentante Ue per gli Affari esteri Josep Borrell, a margine della riunione dell'Alleanza globale per l'attuazione della soluzione dei due Stati in Medioriente a Bruxelles, parla anche dei mandati di arresto emessi dalla Corte penale internazionale dell'Aia nei confronti del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e dell'ex ministro della Difesa Yoav Gallant e rigetta le accuse di antisemitismo alla base della decisione, lanciate dallo stesso Netanyahu. «Voglio fare un appello a tutti i membri della società internazionale e in particolare ai membri della Ue. Non possiamo indebolire la corte penale internazionale, è l'unico modo per avere giustizia globale. L'accusa di antisemitismo è ancora una volta sbagliata. Si tratta di cercare la giustizia a livello globale», ha detto Borrell.
«Fino all'ultimo minuto del mio mandato ripeterò la stessa cosa: è sull'onore dell'Europa, attuare e rispettare pienamente la decisione della Corte internazionale», ha detto il numero uno della diplomazia europea, il cui mandato scade il primo dicembre, quando si insedierà l'ex premier estone Kaja Kallas.