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Papa Francesco
Le condizioni di Papa Francesco, ricoverato da una settimana al Policlinico Gemelli di Roma per una polmonite bilaterale, continuano a migliorare. Questa mattina, la Sala Stampa Vaticana ha riferito che il Pontefice «si è alzato e ha fatto colazione», dopo aver trascorso «una notte serena». I segnali di ripresa confermano l’efficacia della terapia antibiotica, come spiegato dal professor Massimo Andreoni, direttore scientifico della Simit (Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali). «Superati i primi 3-4 giorni di trattamento si può capire se la terapia funziona», ha dichiarato Andreoni all’Adnkronos Salute, sottolineando che «gli indici infiammatori si stanno riducendo e il Papa respira autonomamente».
L’infettivologo: «Ricovero di almeno due settimane»
Nonostante il miglioramento, la degenza del Papa potrebbe durare ancora. «Una polmonite non si risolve in pochi giorni. Il quadro clinico è positivo, ma serve cautela e riposo», ha spiegato Andreoni, ipotizzando che l’infezione sia partita da una bronchite evoluta in broncopolmonite con focolai multipli.
Il medico ha chiarito che il trattamento dei focolai multipli è «più semplice rispetto a un addensamento polmonare più esteso», motivo per cui l’evoluzione appare favorevole. Tuttavia, resta fondamentale non sottovalutare la fragilità del Pontefice.
Lutto al Gemelli: morto il professor Giovanni Scambia
Nel frattempo, il Policlinico Gemelli e l’Università Cattolica di Roma piangono la scomparsa del professor Giovanni Scambia, morto ieri a 65 anni dopo una breve malattia. Scambia era ordinario di Ginecologia e Ostetricia all’Università Cattolica del Sacro Cuore, oltre che direttore scientifico del Policlinico Universitario Gemelli IRCCS e della UOC di Ginecologia Oncologica. Questa mattina è stata allestita la camera ardente nella chiesa centrale del Gemelli, dove colleghi e studenti si sono riuniti per l’ultimo saluto.