Papa Francesco, durante la Veglia Pasquale, ha esortato i fedeli a diventare «costruttori di speranza per il mondo». Nell’omelia letta dal cardinale Giovanni Battista Re, il Papa ha espresso il suo dolore per le sofferenze umane, parlando in particolare dei poveri, delle donne vittime di violenza, dei bambini maltrattati e delle vittime della guerra. Ha esortato tutti a portare la speranza pasquale con le parole, con i piccoli gesti quotidiani e con le scelte ispirate al Vangelo.

Francesco ha ricordato che la speranza della Pasqua non riguarda solo i credenti, ma può essere un faro anche per chi ha perso la fede, per chi si è arreso e per chi vive nel dolore. Il tempo di Pasqua, ha sottolineato il Papa, è una stagione di speranza, nonostante i «venti di morte» che ancora soffiano nel mondo.

Il Papa ha invitato i fedeli a non lasciarsi abbattere dalle difficoltà, ricordando che «Dio non ci lascerà vacillare e non permetterà che il male abbia l'ultima parola». La Resurrezione, ha spiegato, irrompe nelle tenebre della storia senza clamore, e questa «fede umile» è un invito a non vivere la Pasqua come un evento spettacolare, ma come un'opportunità per affrontare le difficoltà e il male che ci circondano.

Nella celebrazione, il cardinale Giovanni Battista Re ha amministrato il battesimo a tre persone, un atto simbolico che segna l’inizio della vita cristiana. Durante la giornata, il Papa ha anche visitato la Basilica di San Pietro per una preghiera privata, sorprendendo i fedeli e i turisti presenti.