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Papa Francesco, ricoverato al Policlinico Gemelli da 17 giorni, ha voluto condividere con i fedeli un messaggio di speranza e riflessione in occasione dell'Angelus di domenica 2 marzo. Il Pontefice ha ringraziato “i medici e gli operatori sanitari per l'affetto e la dedizione con cui mi stanno assistendo in questo periodo”, ha scritto nel suo messaggio.
Papa Francesco ha quindi parlato della benedizione che si nasconde nella sofferenza, riflettendo sul fatto che, proprio nei momenti di debolezza e debolezza, l'uomo trova spesso l'opportunità di avvicinarsi più intimamente alla fede. “Nel cuore sento la benedizione che si nasconde dentro la fragilità, perché proprio in questi momenti impariamo ancora di più a confidare nel Signore”, prosegue Francesco: “Allo stesso tempo, ringrazio Dio perché mi dà l’opportunità di condividere nel corpo e nello spirito la condizione di tanti ammalati e sofferenti”.
Il Papa ha quindi voluto rassicurare i fedeli e ringraziarli per le preghiere che si sollevano da ogni angolo del mondo, che lo sostengono in questo periodo difficile. “Mi sento portato e sostenuto da tutto il Popolo di Dio, sento il vostro affetto e la vostra vicinanza e, in questo momento particolare, mi sento come portato e sostenuto da tutto il popolo di Dio. Grazie a tutti!”.
Nel suo messaggio, Papa Francesco ha anche ribadito l'importanza della preghiera per la pace, esprimendo il suo dolore per i conflitti che segnano molte regioni del mondo. In particolare, ha invocato la pace per i popoli e le nazioni che da anni vivono nel dramma delle guerre. “Da qui, dal mio letto d'ospedale, la guerra appare ancora più assurda e insensata”, ha scritto, allargando il suo pensiero ai popoli martoriati da conflitti incessanti. Il Papa ha pregato per la pace in Ucraina, Palestina, Israele, Libano, Myanmar, Sudan e nella regione del Kivu, invitando tutti i fedeli a unirsi nella preghiera per la fine delle violenze e per il ritorno della pace.
Il Pontefice ha poi riflettuto sul Vangelo del giorno, in cui Gesù invita tutti a riflettere sui sensi della vista e del gusto. Papa Francesco ha sottolineato come, per guardare veramente gli altri, bisogna prima “togliere la trave dal proprio occhio” e allenarsi a osservare il mondo con uno sguardo di amore, non di giudizio. “Solo con uno sguardo di cura, non di condanna, la correzione fraterna può essere una virtù”, ha spiegato, ricordando che la correzione fraterna non deve mai essere un atto di condanna, ma un gesto di amore che mira a migliorare l'altro. Ha poi riflettuto sul gusto, esortando i fedeli a rendere le loro parole dolci e piene di amore, come frutti che nascono dal cuore. “Ogni albero si riconosce dai suoi frutti”, ha detto il Papa, invitando tutti a riflettere su come le parole possano essere un riflesso del nostro cuore. Le parole buone, piene di verità e giustizia, sono quelle che nutrono e rendono più dolce il dialogo tra le persone, mentre quelle cattive, false o violente, sono quelle che portano divisione.
Da fonti vaticane si apprende che Papa Francesco si è svegliato, ha fatto colazione, letto i quotidiani e prosegue le terapie. Si specifica anche che Bergoglio può muoversi e mettersi in poltrona. Il direttore della sala stampa della Santa Sede, Matteo Bruni ha dichiarato che «sa della vicinanza della gente e sa di essere portato dai fedeli».