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Per chi si trovasse a scontare l’isolamento in Campania nessuna precauzione può dirsi eccessiva: il presidente della Regione in persona, Vincenzo De Luca, potrebbe cogliervi in flagrante mentre passeggiate sul lungomare di Salerno. La notizia del governatore di ronda nel capoluogo campano, con tanto di scorta e auto blu, precede di qualche ora l’ordinanza n. 15 della Regione Campania con la quale si inaspriscono le misure di contenimento dell’emergenza Coronavirus previste dai decreti governativi. «Se ti trovo in mezzo alla strada a passeggiare sul lungomare o stravaccato sulla panchina ti obbligo a 15 giorni di quarantena, e ovviamente, se poi vieni individuato fuori, sei passibile di sanzioni penali anche gravi», aveva ammonito De Luca annunciando il provvedimento in una diretta Facebook. Nel testo dell’ordinanza datata 13 marzo e in vigore fino al 25, si chiarisce che sono considerati motivi validi per circolare quelli correlati alle esigenze primarie della persona (fare la spesa o procurarsi medicine) e degli animali d’affezione. Il mancato rispetto fa scattare l’arresto e 206 euro di multa, come previsto dal DPCM. Ma per chi viene sorpreso in strada senza motivo, scatta anche l’obbligo di segnalazione all’Asl e la quarantena domiciliare. Insomma, il governatore impiega il pugno di ferro, e il popolo del web replica compatto: conferendogli il titolo di “imperatore dell’universo”. L’appellativo nasce da una pagina Facebook che celebra le imprese dello “sceriffo De Luca” con una raccolta di immagini e video goliardici. È il solito "De Luca show", sottolineano i più critici, e il pensiero corre veloce alla celebre imitazione di Maurizio Crozza. Nei giorni più difficili per il Paese è proprio la rete a tenere alto l’umore degli italiani, mentre c'è chi si interroga sulla legittimità delle ordinanze emesse dalla Regione: 18 disposizioni in materia di igiene e sanità pubblica licenziate tra il 24 febbraio e il 15 marzo, in ultimo quella circoscritta a quattro comuni del Vallo di Diano - Sala Consilina, Caggiano, Polla e Atena Lucana - per i quali è prescritto il divieto assoluto di ingresso e allontanamento, fatta salva l’erogazione di servizi essenziali. La misura estende la quarantena già disposta per il comune di Ariano Irpino, in provincia di Avellino, in seguito all’elevato numero di contagi registrati tra la popolazione. «La decisione di mettere in quarantena i 4 Comuni a sud della provincia di Salerno è la conseguenza di due iniziative messe in campo da un "predicatore" ed altri suoi collaboratori, in violazione a ordinanze già in essere. Si rimane davvero indignati di fronte a questa irresponsabilità che ha prodotto decine di contagi che andranno verificati nelle prossime ore», chiarisce De Luca. Il riferimento è a due eventi di catechesi neocatecumenale svoltesi in un albergo malgrado i divieti già in atto, che ha fatto scattare - oltre all'indignazione del governatore - la “zona rossa” e le indagini della Asl per ricostruire la catena dei contatti. Comunque la si pensi, l'inflessibile governatore non abbassa mai la guardia, e il modello Campania assomiglia sempre più a quello cinese: un totale di quarantamila residenti, nei comuni isolati, presidiati dalle forze dell’ordine che controllano i varchi di accesso, mentre auto munite di altoparlante percorrono le strade invitando a restare in casa. D’altronde l'esempio della Cina era stato evocato dallo stesso De Luca, che nei giorni scorsi aveva stigmatizzato anche la "comunicazione fuorviante" del governo in una lettera indirizzata a Conte. «Ho mandato una richiesta alla Presidenza del Consiglio e ai ministeri interessati per chiedere la presenza dell'esercito, i quartieri vanno militarizzati». «In Cina ieri ci sono stati - aggiunge De Luca - solo 8 contagi, ma lì hanno altri metodi: un cittadino uscito dalla quarantena con l'auto, era scappato e aveva travolto le auto delle forze dell'ordine. Aveva 23 anni ed è stato fucilato. Nelle democrazie non esistono questi metodi: esiste la coscienza, purché la si usi. E comunque la Cina sta uscendo dall'emergenza».