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«Il governo non ci ascolta e per questo siamo pronti a riempire piazza San Giovanni a Roma. Ancora una volta proclama di volere essere vicino ai bisogni delle famiglie e invece, in pratica, fa il contrario, togliendo dalle tasche dei pensionati risorse importanti». Gigi Bonfanti, il leader nazionale della Fnp Cisl raramente è stato così duro e netto nei confronti della politica. «La nostra opposizione contro le linee politiche di questo governo parte da una considerazione: come sindacati siamo abituati a discutere con i governi ma oggi sta risultando difficile confrontarsi con questo proprio perché non ci sono né modi né strumenti. Da troppo tempo i nostri pensionati non sono più considerati come forza sociale del nostro Paese. Noi invece vogliamo ricostruire la dignità di questo popolo: tutti discutono del fatto che la popolazione stia invecchiando ma si limitano a questo, senza andare oltre, senza sforzarsi di capire come questo modello sociale debba e possa cambiare per adeguarsi alle nuove esigenze». Difficile dire quanti pensionati arriveranno domani a Roma da tutta Italia. Ma di sicuro per gli organizzatori sarà una manifestazione molto colorata e partecipata.
Aggiunge Bonfanti: «I pensionati sono una risorsa per il rilancio economico di questo Paese e invece si sta continuando in politiche ai loro danni, come il blocco della rivalutazione delle pensioni che per noi rappresenta il contratto di lavoro dei pensionati. Il governo precedente con noi aveva preso degli impegni, erano stati firmati degli accordi per riconoscere ai pensionati una giusta rivalutazione delle pensioni al costo della vita e invece questo governo ha rimesso tutto in discussione. È per questo che saremo di nuovo in piazza San Giovanni a Roma: per chiedere tutto quello che abbiamo messo nero su bianco nella piattaforma unitaria di Spi, Fnp e Uilp: la definizione di una legge sulla non autosufficienza, grande dramma di questo Paese che non riguarda solo le persone anziani ma anche; la riforma del fisco, che equipari la tassazione delle pensioni italiane a quella degli altri paesi europei e le modalità di tassazione dei pensionati a quella dei lavoratori; la separazione dell’assistenza dalla previdenza, eliminando la convinzione errata ormai diffusa ampiamente secondo la quale l’Italia è il paese che spende di più per la previdenza».
Ed in piazza, accanto alle federazioni dei pensionati ci saranno anche i leader di Cgil, Cisl, Uil. «I pensionati italiani meritano più rispetto e considerazione da questo governo ed in generale dalla classe politica», sottolinea a Il Dubbio, la Segretaria Generale della Cisl, Annamaria Furlan. «Sono persone che hanno dato tanto al nostro paese in termini di lavoro, professionalità, innovazione, cultura, ma anche di sacrifici e di assistenza ai nostri figli e nipoti. Ecco perché sabato saremo a fianco delle federazioni dei pensionati di Cgil, Cisl, Uil che scenderanno in piazza a Roma ed in altre città. E' una protesta del tutto legittima ed ha il pieno sostegno delle confederazioni sindacali. Bloccare la rivalutazione anche per assegni netti di mille e duecento euro, non rispettando gli accordi sottoscritti dai precedenti governi, è stata una scelta iniqua e sbagliata anche dal punto di vista economico perchè significa penalizzare i consumi di milioni di persone che vivono solo di una pensione modesta. Il conguaglio che tantissimi pensionati dovranno restituire nei prossimi mesi è davvero un fatto increscioso ed inaccettabile. Bisogna ricostituire il montante come base di calcolo per chi ha subito il blocco, aumentando anche la platea dei beneficiari della quattordicesima».
Furlan aggiunge preoccupata che oggi in Italia il numero delle persone non autosufficienti cresce anno dopo anno. «Anche questa ormai è una emergenza nazionale. Ci sono milioni di famiglie che sono in difficoltà e che aspettano una legge sulla non autosufficienza che definisca risorse e livelli essenziali uniformi in tutto il territorio nazionale. Come ha sottolineato in questi giorni il nostro Presidente della Repubblica, Mattarella: bisogna evitare che i profondi cambiamenti che hanno investito la nostra struttura sociale ed economica si trasformino in disagio, marginalità, sofferenza e solitudine, soprattutto in quelle ' periferie esistenziali' più volte richiamate negli appelli di Papa Francesco. Gli anziani di oggi e di domani sono una risorsa e non un peso».
La leader Cisl, definisce anche «inaccettabile che i pensionati siano considerati un ' bancomat' da spremere, come è avvenuto negli ultimi anni con il blocco della rivalutazione, l'aumento delle tasse, i tanti balzelli locali. Per non parlare del livello scadente dei trasporti locali, le liste d'attesa negli ospedali, i ticket odiosi. I livelli di assistenza sanitaria dovrebbero essere garantiti in tutto il paese, investendo nella medicina del territorio, nelle cure intermedie, nella domiciliarità, mettendo al centro i bisogni dei più deboli e l'inclusione sociale. I nostri pensionati sono in Europa, tra l’altro, quelli che pagano il livello più alto di tasse. Servirebbe una vera ' social tax' per restituire a milioni di pensionati e lavoratori dipendenti le risorse recuperate dalla lotta all'evasione ed elusione fiscale. Da qui bisognerebbe partire quando si parla di una vera equità e giustizia fiscale nel nostro paese».