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Marco Prato, il giovane Pr romano accusato di aver seviziato e ucciso il 23enne Luca Varani nella capitale nel marzo 2016 assieme al loro amico Manuel Foffo, si è tolto la vita nella notte nel carcere di Velletri, dove era detenuto da marzo. Gli agenti della Polizia penitenziaria lo hanno trovato con la testa infilata in un sacchetto. "Su di me sono state dette tante menzogne dai media" si legge in una lettera in cui spiega i motivi del gesto estremo. Domani il 31enne sarebbe dovuto comparire davanti alla prima Corte d'Assiste per il processo. Per lo stesso delitto è già stato condannato a 30 anni con rito abbreviato lo studente fuori corso Manuel Foffo. Il 23enne Varani viene torturato e ucciso in un appartamento di via Igino Giordani, in zona Collatina, nel corso di un festino a base di sesso, alcol e droga. L'allarme scatta quando il proprietario di casa, Manuel Foffo, racconta tutto al padre che chiama il 112. Nell'abitazione della Collatina i carabinieri trovano il corpo senza vita del ragazzo, intanto viene rintracciato anche Prato, accusato insieme a Foffo del delitto, che intanto si era rifugiato in un hotel tentando il suicidio. "La morte di Marco Prato è una tragedia nella tragedia e mi riferisco al povero Luca e ai suoi genitori. Non penso che Prato si sia tolto la vita per rimorso e pentimento, perchè da quel punto di vista nè lui nè Manuel Foffo si sono comportati bene con i genitori di Luca". È il commento dell'avvocato Alessandro Cassiani, difensore di parte civile per conto della famiglia Varani, alla notizia del suicidio di Marco Prato. "Credo piuttosto - ha aggiunto il penalista - che alla base del suicidio ci siano più fattori: fermo restando che il carcere era l'unica strada che lui e Foffo hanno meritato per la gravità del fatto loro attribuito, ritengo che abbiano pesato su Prato la lunga detenzione, l'estenuante attesa di un processo che ha dovuto subire già due rinvii per lo sciopero degli avvocati quando si sarebbe potuto chiudere in fretta magari optando per il rito abbreviato come ha fatto l'altro imputato, e soprattutto il fatto che in udienza era stato chiamato a testimoniare, su citazione della Procura, lo stesso Foffo, che avrebbe scaricato sull'ex amico ogni responsabilità"