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Tutto ruota intono ad Anastasiya Klymnek, la 24enne fidanzata di Luca Sacchi, il ragazzo ucciso con un colpo di pistola alla nuca nella notte tra mercoledì e giovedì scorso davanti al John Cabot, pub in zona Appio, nella Capitale. Oggi la ragazza dovrebbe essere sentita dagli inquirenti per chiarire molti aspetti della vicenda. Le indagini dovranno chiarire inoltre un altro aspetto poco chiaro della vicenda: quanto denaro c’era all’interno dello zaino di Anastasia? Sarà lei, forse, a rispondere a questa domanda nel giorno della sua audizione davanti ai pm.
Il legale della famiglia Sacchi assieme all’avvocato Armida Decina, in relazione ad alcuni articoli di stampa ha dichiarato: «Non abbiamo mai detto che è “immorale” difendere Anastasia. Attendiamo lo sviluppo dell’indagine per far luce su quanto accaduto quella tragica notte. Prima di accusare qualcuno sarebbe meglio aspettare l’esito degli accertamenti delle forze dell’ordine e della procura. Nell’ordinanza del Gip Anastasiya è comunque ad oggi persona offesa da rapina. Ci sono testimoni che confermano la sua versione, altri che la smentiscono. Siamo sul chi va là, ma resta sbagliato crocifiggere questa ragazza che, nel frattempo, ha preso un altro avvocato. E un suo diritto. Io non potrei difenderla, semplicemente perché stanno nascendo delle incompatibilità processuali». Oggi pomeriggio alle 16 all’Appia Park Hotel di via Appia Nuova 934 ci sarà la conferenza stampa della famiglia di Luca Sacchi, con il papà Alfonso e i due avvocati Paolo Salice e Armida Decina.
Intanto chi indaga sta cercando di ricostruire, anche attraverso i tabulati telefonici dei protagonisti della vicenda, in maniera minuziosa chi tra le persone presenti al momento dell’aggressione a Luca e alla sua fidanzata abbia tenuto i contatti con i pusher di San Basilio. Al vaglio il giro di droga che ruota attorno al delitto di cui sono accusati Valerio Del Grosso e Paolo Pirino. Importante per chi indaga è la ricostruzione delle comunicazioni avvenute non solo nelle ore precedenti all’omicidio, ma anche nelle settimane precedenti per capire se esistesse un rapporto tra i due fidanzati e gli spacciatori. Secondo quanto si apprende, l’attenzione degli inquirenti sarebbe su un amico della vittima. Potrebbe essere lui, infatti, il punto di contatto tra pusher e Luca. Intanto il procuratore facente funzioni Michele Prestipino e il pm Nadia Plastina, che attendono la relazione finale dell’autopsia e l’acquisizione delle cartelle cliniche, risentiranno i testimoni presenti la notte dell’omicidio davanti al pub.