La pioggia, cadute anche sui capi di Stato presenti alla cerimonia di apertura come il nostro presidente Mattarella, non ha portato bene alle Olimpiadi di Parigi. Non si placano le polemiche sull’organizzazione e su alcune gaffe, al punto che in conferenza stampa il portavoce del Cio, Mark Adams, si è scusato: «ma in uno spettacolo di quattro ore, a volte succedono delle cose».Non solo per l’ultima cena con le drag queen e la Corea del Sud annunciata come Corea del Nord. C’è stato un altro aspetto della cerimonia di apertura di Parigi 2024 che ha attirato l’attenzione degli spettatori, e molti si sono rivolti ai social media per sottolinearlo. Quando la bandiera olimpica con l’iconica immagine dei cinque anelli multicolori sovrapposti uno sull’altro, è stata issata al contrario, cioè con due cerchi in alto e tre cerchi in basso, anziché tre anelli (blu, nero e rosso) nella parte superiore e due anelli (giallo e verde) nella parte inferiore. 

Ma la cosa che ha fatto infuriare su tutti è il dipinto intitolato "Festa" che inizia con l'immagine di un gruppo a tavola, tra cui diverse drag queen, che ricorda l'Ultima Cena, l'ultimo pasto di Gesù con i suoi apostoli. La destra, i vescovi francesi e alcuni intellettuali di area sono andati subito all’attacco spingendo il direttore artico a difendere la sua scelta in nome della «libertà di creazione in un Paese libero». La Conferenza episcopale Francese (CEF) ha deplorato le "scene di derisione e di scherno del cristianesimo" durante la cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici di Parigi, che pur includeva anche "momenti meravigliosi". "La cerimonia di apertura proposta dal COJOP ha offerto al mondo intero ieri sera meravigliosi momenti di bellezza, di gioia, ricchi di emozioni e universalmente lodati. Questa cerimonia purtroppo comprendeva scene di derisione e di scherno del cristianesimo, che deploriamo profondamente", scrivono in un comunicato stampa, co-firmato dagli organizzatori degli "Holy Games" - un programma della Chiesa cattolica per conciliare sport e fede.

Occasione ghiotta anche per il primo ministro ungherese Viktor Orban che ha lanciato una nuova invettiva contro «la debolezza e la disintegrazione dell’Occidente. Si perdono gradualmente i legami metafisici, con Dio, la patria e la famiglia», ha dichiarato, il che ha portato «all’assenza di moralità pubblica, come può vedere chi ha assistito alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi».

Su X Matteo Salvini ha rilanciato la cosa, mettendo a confronto la rapprentazione e il dipinto di Leonardo da Vinci e scrivendo: «Aprire le Olimpiadi insultando miliardi di Cristiani nel mondo è stato davvero un pessimo inizio, cari francesi. Squallidi». A Salvini ha replicato sui social il segretario di +Europa Riccardo Magi: «È assurdo. Invece di pensare ai treni che non funzionano in Italia, Salvini pensa alle Drag Queen in Francia. Nell’estate del governo dei patrioti, il sistema dei trasporti in italia è al collasso: treni in ritardo, taxi introvabili, turisti nel panico, cittadini impossibilitati a muoversi. Il ministro dei trasporti Salvini però ha come urgenza la cerimonia dei giochi olimpici di Parigi e la solita solfa sulla propaganda gender, la famiglia tradizionale e la difesa della cristianità. Per giorni il ministro ha parlato di tutto tranne che della situazione e dei gravi disagi nel settore che dovrebbe essere di sua competenza: troppo imbarazzante perfino per lui. Salvini si occupi dei trasporti in Italia invece che stare in poltrona a guardare le Olimpiadi in televisione», conclude.

In una nota il capodelegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento europeo, Carlo Fidanza, ha dichiarato: «Da anni il mondo dello sport dibatte sugli atleti transgender e sugli evidenti rischi di discriminazione ai danni delle donne causata dall’apertura delle competizioni femminili a questi atleti. Non a caso, molte federazioni sportive internazionali ne hanno vietato la partecipazione ai Giochi 2024. Eppure, forse non a caso, la cerimonia olimpica sembra aver dato la sua risposta culturale: non c’è più limite al “transgenderismo”, cioè l’ideologia transgender elevata a modello assoluto, persino nel tempio dello sport mondiale. Non è questione di diritti individuali, che ovviamente nessuno discute, ma appunto di buon senso, fair play e lealtà sportiva. Valori antichi e nobili, trafitti ieri sera in mondovisione, nella patria di De Coubertin, con un colpo di ghigliottina woke».

Più ironico il suo collega Nicola Procaccini che su X,  ha scritto senza troppi giri di parole: «Mi è piaciuta molto la cerimonia del Gay Pride. Sapete quando è prevista quella delle Olimpiadi?». Il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, si è chiesto: «Amo la Francia e rispetto tutto quello che fanno i francesi. Ma mi chiedo, di cosa staremmo discutendo adesso se all’apertura delle Olimpiadi fosse stato fatto qualcosa di analogo in riferimento alla regione islamica? Se una cosa del genere fosse stata fatta oltraggiando immagini ed eventi della religione islamica sarebbe scoppiata la terza guerra mondiale. Invece i cristiani possono essere offesi e dileggiati». Sulla stessa lunghezza d’onda  il post su X della ministra del Turismo, Daniela Santanchè: «Minacciata dal terrorismo islamico, la Francia di Macron deride il cristianesimo».

E, sempre su X Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, ha scritto: «Ci saremmo risparmiati la blasfema inaugurazione delle Olimpiadi parigine, con triste parodia dell’Ultima Cena a cura delle drag queen, se i grillini non avessero ritirato la candidatura di Roma, capitale della Cristianità».