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Un gran giurì dell'Ohio ha deciso di non rinviare a giudizio gli agenti di polizia coinvolti nell'uccisione la scorsa estate a Akron del 25enne afroamericano Jayland Walker, raggiunto nel corso di un inseguimento da decine di colpi di arma da fuoco, dopo che non si era fermato ad un controllo della polizia.
A comunicare la decisione è stato il procuratore generale dell'Ohio, Dave Yost, il quale ha spiegato che secondo il gran giurì, l'utilizzo della forza da parte dei poliziotti sarebbe stato “legalmente giustificato”. Secondo le forze dell’ordine, Walker non sarebbe stato armato al momento dell'uccisione, anche se gli agenti che lo hanno fermato hanno riferito che il ragazzo avrebbe sparato contro di loro durante l'inseguimento. All'interno della vettura è stata comunque trovata un'arma da fuoco. Gli esami balistici effettuati successivamente hanno confermato che il proiettile ritrovato sul terreno corrisponde all'arma trovata nella macchina di Walker.
Nell'incidente, avvenuto lo scorso 27 giugno, gli agenti inseguirono Walker dopo che questi non si era fermato ad un controllo. Dopo un inseguimento, avvenuto prima in auto e poi a piedi, otto agenti spararono 94 colpi, colpendo il giovane 46 volte. Gli agenti riferirono di avere visto Walker sparare dalla sua auto e temendo che avrebbe nuovamente fatto fuoco lo colpirono al termine dell'inseguimento.
Un nuovo caso Floyd, per la comunità afroamericana, che ora rischia di incendiare gli Stati Uniti. A diffondere le immagini di quanto accaduto, all’epoca, è stata la stessa polizia di Akron. In realtà il video non restituisce perfettamente la dinamica a anche se è impressionante il rumore degli spari e la concitazione di quei momenti. Il filmato infatti è stato ripreso da una bodycam indossata da un agente ma non mostra un quadro generale della scena.