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“Divento legale” va chiuso, perché promuove un servizio di consulenza legale in materia di diritto del lavoro, penale e civile senza indicazioni sul soggetto giuridico che lo offre. Questa è la richiesta presentata dall’Organismo Congressuale Forense al Direttore generale dell’Agenzia per l’Italia Digitale, alla Presidenza del Consiglio e al ministero dell’innovazione.All’origine della richiesta, numerose segnalazioni di colleghi. Il link “Divento legale” si trova infatti sponsorizzato sul sito “Solidarietà digitale”, un’iniziativa promossa dal ministero per l’Innovazione per rendere gratuitamente disponibili a cittadini e imprese alcuni servizi digitali, per ridurre l’impatto dell’emergenza coronaviurs. “Con tale iniziativa viene offerto un vero e proprio servizio legale, per di più mediante una pubblicità fuorviante, senza che siano indicati i professionisti coinvolti nell’iniziativa e con modalità che non paiono rispettosi dei principi deontologici che reggono l’esercizio della professione forense, in particolare dei canoni di dignità, decoro e trasparenza che governano la professione forense, oltreché dell’art. 13 bis della legge 247/2012 che ha introdotto il principio dell’equo compenso con riferimento alle prestazioni rese dagli avvocati”, si legge nel comunicato di Ocf. A venire stigmatizzata, inoltre, è la pubblicità sul sito dell’Agid, agenzia istituzionale che opera sotto l’egida della Presidenza del Consiglio dei ministri. In questo modo, infatti, un servizio legale che non rispetta le regole fruisce della forza mediatica e della credibilità di un ente istituzionale. “In un momento di grave emergenza nazionale quale quello attuale, in cui l’Avvocatura (come le altre professioni regolate e l’intero mondo produttivo) si trova ad affrontare una difficile crisi economica dagli esiti incerti, occorre prestare massima attenzione per evitare di prestarsi a fenomeni di accaparramento della clientela, tanto più se fondati su prassi contrarie ai canoni deontologici”, conclude Ocf, che ha provveduto a informare anche l’Ordine degli avvocati di Milano, affinché ne segnali l’eventuale rilevanza deontologica al Consiglio Distrettuale di Disciplina competente.