È salito a 37 morti secondo le autorità libanesi il bilancio ufficiale dell'attacco lanciato dall'esercito israeliano (Idf) sulla periferia di Beirut, colpendo i vertici delle forze speciali di Hezbollah. 

Un raffica di circa 25 razzi è stata lanciata dal Libano verso il Nord di Israele, secondo quanto riferito l'esercito israeliano (Idf). La polizia afferma di aver ricevuto segnalazioni di impatti di razzi che hanno causato danni e innescato incendi. Il video pubblicato sui social media sembra mostrare diversi tentativi di intercettazione di missili e in ogni caso non ci sono stati feriti.

Il bombardamento è avvenuto pochi istanti dopo che l'Idf aveva dichiarato di aver effettuato un'ondata di attacchi aerei su obiettivi di Hezbollah nel Sud del Libano, proprio mentre Hezbollah annunciava la nomina di Ali Karaki e Talal Hamia al posto di Ibrahim Aqil e Fuad Shukr, uccisi in raid israeliani, per la guida del Consiglio della Jihad, la visione delle operazioni del gruppo. Karaki è il capo del comando sud di Hezbollah, responsabile delle attività militari nel Libano meridionale, Hamia è a capo dell'Unità 910 responsabile delle operazioni all'estero.

«Se le nazioni islamiche usano il loro potere interiore, il regime sionista verrà rimosso dal posto che si trova nel cuore della comunità islamica – ha detto la Guida suprema dell’Iran Ali Khamenei – In effetti, l'unità tra i musulmani creerà un potere che non solo può eliminare il regime sionista, ma porrà anche fine all'influenza e all'interferenza degli Usa nella regione». Khamenei ha invitato gli Stati musulmani a tagliare i legami economici con Israele. «Se i due miliardi di musulmani in tutto il mondo si uniranno, saranno più potenti di qualsiasi potenza nel mondo di oggi», ha aggiunto.

Dall’altro lato del fronte, a Gaza, sale invece ad almeno 22 morti e 30 feriti il bilancio di un raid aereo israeliano condotto su una scuola a est di Gaza City. Lo riferisce il ministero della Sanità di Hamas, spiegando che tra le vittime si contano anche 13 bambini, sei donne e un neonato di tre mesi. Due persone risultano ancora disperse. La scuola ospitava sfollati, secondo fonti palestinesi, mentre le Idf sostengono che fosse stata trasformata in un centro di comando di Hamas.