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La procura generale della capitale turca Ankara ha aperto un fascicolo di indagine nei confronti dei vertici della rivista satirica francese Charlie Hebdo, in seguito alla pubblicazione di una vignetta con cui viene preso in giro il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. La vignetta che appare sulla copertina del numero in edicola oggi è già stata condannata dai vertici politici turchi, e il capo della comunicazione della presidenza, Fahrettin Altun, subito dopo l’apertura dell’indagine ha confermato che ci saranno «ripercussioni legali e diplomatiche» della vicenda. «Le pubblicazioni di Charlie Hebdo non fanno altro che fomentare un sentimento anti turco e anti Islam purtroppo vivo in Europa e per questo tali scandalose caricature devono essere condannate con forza», si legge nel comunicato emesso da Atun.
La copertina sotto accusa mostra il presidente turco Erdogan seduto in mutande con una bibita in mano e la lingua di fuori mentre alza la gonna mettendo in mostra le natiche di una donna velata, dicendo (in un fumetto): «Uuuuuh, il profeta!». Il titolo è «Erdogan, nel privato è molto simpatico». Negli ultimi giorni, il leader turco aveva già attaccato il presidente francese Emmanuel Macron per la sua politica contro il «separatismo islamico», ipotizzando addirittura che potrebbe avere problemi di salute mentale e suscitando un’ondata di indignazione in tutta Europa, oltre che il richiamo dell’ambasciatore francese ad Ankara. «Se rimanessimo in silenzio sugli attacchi contro la nostra religione e il nostro profeta saremmo dei morti», ha dichiarato in un discorso alla nazione il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan. «Reagire agli attacchi contro il nostro profeta è per me una questione di onore», ha aggiunto Erdogan. «Stiamo attraversando un periodo in cui l’Islam e l’islamofobia e la mancanza di rispetto per il Profeta si sono diffusi come il cancro, soprattutto tra i governanti in Europa. Ho sentito che la rivista, che pubblica vignette brutte e immorali in Francia, mi prende di mira con un fumetto. Non ho guardato il fumetto perché lo considero crudele anche per la reputazione». «Che cosa sono, non ho bisogno di dire nulla sulle canaglie che hanno insultato il mio amato profeta. Sappiamo che l’obiettivo non siamo noi personalmente, ma i nostri valori che difendiamo. La mia rabbia è che la rivista sia fonte di mancanza di rispetto per il nostro Profeta», ha concluso il capo di Stato turco.