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Coloratissime, arrabbiate, unite. Sono le migliaia di donne che ieri hanno riempito il centro di Roma per la manifestazione nazionale della rete transfemminista "Non una di meno" contro la violenza maschile e di genere. In più di centomila persone secondo le organizzatrici hanno raggiunto la capitale da tutta Italia sfilando in un variopinto e festoso corteo che ha attraversato il centro della città da piazza della Repubblica a San Giovanni. All'appello "Contro la vostra violenza saremo rivolta", lanciato a ridosso della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne di domani 25 novembre, hanno risposto numerose realtà organizzate, tra collettivi, consultori, centri antiviolenza e spazi femministi, insieme a moltissime madri, bambini e uomini scesi in piazza a protestare. In testa alla marcia le maschere delle "Luchadoras", le attiviste della Casa delle Donne "Lucha y siesta" a rischio sgombero da parte dell’amministrazione capitolina, seguite dalla Casa Internazionale delle Donne di Roma e dalla rete D.IRe. Poche le bandiere e i simboli politici, sui volti delle donne si è stampata una lacrima di rossetto rosso per chiedere giustizia per “El Mimo”, Daniela Carrasco, l’artista di strada colombiana uccisa e torturata in Cile durante le manifestazioni. All’altezza della basilica di Santa Maria Maggiore la marea fucsia si è fermata: tutti a terra per qualche minuto, in completo silenzio, per ricordare Daniela e tutte le donne che non hanno più voce.
Con un urlo liberatorio la marcia si è riavviata tra balli, musica e slogan contro le politiche sessiste e discriminatorie. Sui cartelli troviamo il verde della lotta ambientalista e il viola del movimento globale femminista: dalle passate alle nuove generazioni la parola d’ordine è impegno, insieme a "libertà e diritti". Per contrastare i femminicidi anche attraverso la cultura e il linguaggio. “Mandiamo avanti il mondo, abbiamo spese”, scrivono le donne che chiedono il reddito di autodeterminazione, mentre proprio ieri il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri annunciava su twitter il via al fondo per gli orfani di femminicidio. "I soldi non restituiscono l'affetto mancato ma con 12 milioni da lunedì finanzieremo borse di studio, spese mediche, formazione e inserimento al lavoro", si legge nel post di Gualtieri siglato con l’hashtag #violenzasulledonne. In piazza anche l’ex presidente della Camera, Laura Boldrini, mentre contro la sindaca di Roma Virginia Raggi si solleva il coro “Raggi, Raggi, tu cadrai, se i luoghi delle donne non difenderai”.