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Pace sì, ma a cominciare dal ritiro russo dall'Ucraina. È la piattaforma dell'appello "Non c’è vera pace senza verità. Non c’è verità senza libertà", lanciato da intellettuali come Luigi Manconi e Sandro Veronesi, e attivisti come Marco Bentivogli. "Non c’è vera pace senza verità. Non c’è verità senza libertà", recita l'appello. «Come cittadini e associazioni chiediamo di mobilitarci su questa piattaforma:
- Cessate il fuoco e ritiro immediato delle truppe russe dal territorio ucraino;
- Fermiamo escalation nucleare e riprendiamo il percorso del disarmo dalle armi atomiche;
- Riconoscere la piena indipendenza ed autonomia dello Stato Ucraino dalla Federazione Russa nei confini riconosciuti dalla comunità internazionale prima del 2014;
- Riconoscere la libertà di parola e di obiezione di coscienza ai giovani russi;
- Sostenere ed accogliere i cittadini russi che protestano contro l’aggressione e sfuggono alla coscrizione;
- Agevolare l’insediamento di una Commissione internazionale di Verità e Riconciliazione sull’accertamento dei fatti avvenuti nel Donbass, in Crimea, in Ossezia del Sud, in Transnistria ed in Abkazia;
- Cooperare al disarmo delle zone interessate dal conflitto odierno ed agevolare l’intervento dei Corpi Civili di Pace;
- Cooperare per il funzionamento di negoziati che garantiscano una pace giusta e duratura.