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presunzione d'innocenza
Nella notte, un gruppo di manifestanti «No-Green pass» ha assaltato il pronto soccorso del policlinico Umberto I di Roma, dove era stato ricoverato uno dei partecipanti alla protesta contro il green pass, già in stato di fermo. Circa una trentina di manifestanti hanno sfondato la porta di ingresso, creando il panico nel pronto soccorso dell’ospedale romano: il bilancio è di quattro persone ferite, due tra le forze dell’ordine e due tra gli operatori sanitari. La situazione è tornata alla calma solo alle prime luci dell’alba. «Questa notte è stato assalito il pronto soccorso del policlinico Umberto I, da parte di un gruppo di facinorosi che probabilmente veniva dalla manifestazione "no-vax" di ieri. Voglio esprimere tutta la mia vicinanza e solidarietà agli operatori del policlinico Umberto I, alle forze dell’ordine e a tutti coloro che sono stati colpiti e feriti in questo attacco - ha commentato Nicola Zingaretti -. Inoltre, voglio condannare questi atti di violenza folli, che nulla hanno a che fare con il pluralismo delle idee, ma sono esattamente l’opposto: la sopraffazione, la violenza e lo squadrismo, che non solo va condannato ma va isolato e sconfitto», ha concluso il governatore. I responsabili dell'assalto urlavano slogan e insulti contro gli operatori sanitari, secondo quanto rende noto l'assessorato regionale alla Sanità che ricostruisce l'accaduto: «Uno dei fermati è stato portato in pronto soccorso per accertamenti dato lo stato di visibile alterazione mostrato. La persona in stato di fermo domani sarà processata per direttissima. Durante il triage, l'uomo ha insultato e aggredito, non solo verbalmente alcuni operatori sanitari e il personale di vigilanza. Contemporaneamente all'esterno del Pronto Soccorso si erano radunati almeno 30/40 manifestanti violenti che hanno preso di mira con urla e slogan gli operatori sanitari». «Ho voluto ringraziare questa mattina le nostre operatrici e i nostri operatori per il coraggio e la dedizione, non hanno fatto un passo indietro contro i violenti ed hanno sempre garantito l’assistenza. Il bilancio purtroppo parla di due operatori sanitari feriti, una infermiera ha ricevuto una bottiglia in testa e due agenti feriti. È intollerabile, giù le mani dal personale sanitario», ha concluso l’assessore. «L’intervento della celere ha evitato che la situazione degenerasse anche se i violenti entranti di forza nell’area accoglienza hanno in tutti i modi impaurito e minacciati i presenti. Tutti gli operatori sanitari - ai quali va il più grande sostegno e vicinanza - per aver saputo fronteggiare anche questa situazione, dopo quasi venti mesi di lavoro in prima linea contro il Covid - hanno comunque garantito il loro servizio, nonostante il clima di paura ed intimidazione imposto dai manifestanti che sono stati poi allontanati dalla celere che ha presidiato l’ospedale per tutta la notte» conclude il direttore d’Alba.