Questa mattina alle ore 4.30 due carri armati Merkava dell'Idf hanno distrutto il cancello principale di una postazione dell'Unifil a Ramyah in Libano e "vi sono entrati con la forza". Lo riporta una nota della Missione Onu. I carri armati, viene spiegato ancora, "se ne sono andati dopo circa 45 minuti, dopo che l'Unifil ha protestato tramite il nostro meccanismo di collegamento, affermando che la presenza dell'Idf stava mettendo in pericolo i peacekeeper".

Dopo gli attacchi degli ultimi giorni in cui sono rimasti feriti cinque caschi blu, quattro dei quali colpiti da proiettili dell'Idf mentre nel quinto caso non è ancora stata determinata l'origine dell'attacco, l'Unifil ha chiesto all'esercito israeliano "spiegazioni" in merito alle "scioccanti violazioni" effettuate in questi giorni. "Violare ed entrare in una posizione Onu è un'ulteriore flagrante violazione del diritto internazionale e della risoluzione 1701 del 2006 del Consiglio di sicurezza - viene spiegato - ogni attacco deliberato ai peacekeeper è una grave violazione del diritto internazionale umanitario e della risoluzione 1701". Il mandato dell'Unifil, viene ricordato "prevede la sua libertà di movimento nella sua area di operazioni e qualsiasi restrizione a ciò è una violazione della risoluzione 1701".

Netanyahu chiede all’Onu il ritiro dei caschi blu

Da parte sua il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha sollecitato il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres a ritirare la missione Unifil dal sud del Libano per evitare di trasformare i militari in "scudi umani" di Hezbollah. "È ora – dice – di ritirare l'Unifil dalle roccaforti di Hezbollah e dalle zone di combattimento”, dice il premier israeliano in una dichiarazione ufficiale. “Sfortunatamente, alcuni leader europei stanno esercitando pressioni nel posto sbagliato. Invece di criticare Israele, dovrebbero rivolgere le loro critiche a Hezbollah, che usa l’Unifil come scudo umano, proprio come Hamas a Gaza usa l’Unrwa come scudo umano”.

Colloquio telefonico Meloni-Netanyahu

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto una conversazione telefonica con il primo ministro israeliano. Lo riferisce una nota di palazzo Chigi spiegando che la premier "ha ribadito l’inaccettabilità che Unifil sia stata attaccata dalle forze armate israeliane, ricordando come la Missione agisca su mandato del Consiglio di Sicurezza per contribuire alla stabilità regionale". Meloni inoltre ha sottolineato "l’assoluta necessità che la sicurezza del personale di Unifil sia sempre garantita".

La premier, prosegue la nota, "ha rinnovato l’impegno dell’Italia in questo senso, dicendosi convinta che attraverso la piena applicazione della risoluzione 1701 si possa contribuire alla stabilizzazione del confine israelo-libanese e garantire il ritorno a casa di tutti gli sfollati". Nel corso della conversazione, informa la nota di palazzo Chigi, la presidente del Consiglio ha sottolineato "l’urgenza di lavorare una de-escalation su base regionale, rinnovando la piena disponibilità dell’Italia, anche in qualità di Presidenza di turno del G7, a lavorare in questa direzione".

Morti 5 bimbi in un raid a Gaza

Cinque bambini sono rimasti uccisi in un raid israeliano nel nord della Striscia di Gaza, rende noto l'agenzia palestinese Wafa. I bambini stavano giocando vicino a un caffé della zona di al-Shati quando sono stati colpiti dagli ordini sganciati da un drone, hanno denunciato fonti locali.