Filonazisti, xenofobi, omofobi, antisemiti, complottisti, sono decine gli aspiranti a un seggio in Assemblea Nazionale cosiddetti impresentabili. Un vero guaio per una formazione politica che giura di aver rotto i ponti con il passato e di incarnare una destra, sì identitaria e patriottica, ma lontana anni luce dalle posizioni fascistoidi e anti- repubblicane del primo Fn di Jean Marie Le Pen. C’è Marine Le Pen, ruvida ma di buon senso, c’è il giovanissimo delfino Jordan Bardella, educato e rassicurante, ci sono i nuovi quadri, più o meno ripuliti, ma il corpaccione del partito pullula ancora di personaggi equivoci per utilizzare un eufemismo.

Come Ludivine Daoudi, candidata nel Calvados, che sulla sua pagina facebook ha pubblicato una foto in cui sfoggia sorridente un cappello della luftwaffe da cui occhieggia la proverbiale croce uncinata. Fiutando il pericolo, Philippe Chapron, capogruppo al parlamento, è subito corso ai ripari: «È un’immagine di cattivo gusto che risale a qualche anno fa, la candidatura di Daoudi verrà ritirata». Fino ad ora, Daoudi è la sola candidata ritenuta impresentabile dallo stesso Rn. Ma non è l’unica a suscitare costernazione.

L’account X di Marie- Christine Sorin, candidata nella circoscrizione degli alti Pirenei è, ad esempio impreziosito, da gemme di razzismo in purezza: «Non tutte le civiltà sono uguali, alcune sono rimaste sotto la soglia della bestialità nell’evoluzione umana». Sorin ha attaccato la portavoce del governo Attal, Prisca Thevenot, dicendo che deve «tornarsene sulla sua isola», in quanto i genitori sono nati nelle Mauritius.

Gims, noto cantante hip hop congolese e residente in Francia è invece il bersaglio di invettive simili da parte di Monique Griseti, arrivata al primo posto nel collegio delle Bouches- du- Rhône: «Se ne torni al suo Paese e porti con sé tutta la sua tribù». Josseline Liban, che domenica sfiderà François Holland sempre in Calvados, tra una battuta razzista e l’altra, da anni inonda il web di post e video complottisti e no vax ed è una seguace del guru Thierry Casasnovas, condannato nel 2023 per esercizio abusivo della professione medica. Daniel Grenon, candidato nella circoscrizione dello Yonne ce l’ha con i maghrebini: «Da diversi anni occupano posti importanti in politica e nella pubblica amministrazione, non è certo quello il loro posto», ha sentenziato in un’intervista a un quotidiano locale. Più spiritoso Jean Yves Le Boulanger, che domenica disputerà la triangolare in Côtes- d'Armor da terzo classificato: «Razzsita io? Ma stiamo scherzando, l’ultima volta che sono andato a messa mi ha benedetto un prete di colore e no l’ho neanche schiacciato con la moto».

Monique Becker, che disputerà il ballottaggio nella circoscrizione dei Pirenei- atlantici è invece una fan del caudillo Francisco Franco e dell’Oas, l’organizzazione terrorista di estrema destra che negli anni 60 realizzò attentati sanguinari in Francia e Algeria perché si opponeva all’indipendenza del paese maghrebino: «Sono stati la gloria dell’esercito francese» ha scritto su Facebook. Molto diverso il caso della 70enne Annie Bell, candidata nella Mayenne, che nel 1995 sequestrò il segretario generale del suo municipio minacciandolo con una carabina ed esplodendo alcuno colpi in ara, il che le valse la condanna a dieci mesi di reclusione senza condizionale, più tre anni di libertà vigilata: «Era un gesto di disperazione, all’epoca era travolta dai debiti», spiega Jean- Michel Cadenas, responsabile provinciale Rassemblemet National. Infine un caso davvero singolare in un collegio del Loiret: si tratta della “candidata fantasma” Élodie Babin che nel corso della campagna elettorale non ha partecipato a nessun meeting pubblico, non ha mai incontrato gli elettori e non ha affisso manifesti con la sua immagine. Eppure al primo turno è arrivata in testa. Morale della favola: il Rn viaggia talmente con il vento in poppa che riesce a far vincere anche i fantasmi.