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“È di questo pomeriggio, all’ospedale Humanitas di Rozzano (Milano), il secondo decesso per coronavirus nelle file della Polizia penitenziaria”. Lo riferisce Gennarino De Fazio, per la UILPA Polizia Penitenziaria nazionale, che ancora molto scosso dichiara: “anche la Polizia penitenziaria continua a pagare il suo tributo nella lotta che il Paese conduce contro questo nemico invisibile chiamato COVID-19. Il collega deceduto oggi pomeriggio prestava servizio al Nucleo Provinciale Traduzioni e Piantonamenti di Milano fino a quando gli è stato diagnosticato il contagio. Di origini pugliesi, aveva solo 52 anni”.Prosegue sempre De Fazio: “vogliamo solo stringerci attorno al dolore dei suoi cari e a quello del Corpo di polizia penitenziaria, invitando le donne e gli uomini che lo compongono a continuare tenere, come sempre del resto, salda l’attenzione nella loro opera a beneficio di tutta collettività, con il consueto, impagabile, senso delle istituzioni democratiche”. Il leader della UILPA Polizia Penitenziaria conclude: “Certo verrà il momento, però, in cui chi siede, pro-tempore, in posti chiave di quelle stesse istituzioni, quali il Ministero della Giustizia e il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, dovranno rendere conto del loro operato e dovranno pure spiegare perché ancora non forniscono, sebbene richiesti, i dati circa il numero dei positivi al COVID-19 fra il personale e la loro distribuzione geografica”. Si chiamava Nazareno Giovanitto l’agente penitenziario, in molti lo ricordano come una bravissima persona. Era stato ricoverato il 5 marzo, poi intubato il 9 scorso e nelle ultime 48 ore le sue condizioni sono peggiorate fino ad emettere l’ultimo respiro questa mattina. Per quanto riguarda i luoghi chiusi (e strapieni di persone) come i penitenziari - oltre le necessarie misure deflattive – non sarebbe il caso di effettuare tamponi a tappeto, in maniera tale da contenere il contagio? Prima che la situazione possa sfuggire di mano, oltre al ministero della giustizia si dovrebbe muovere anche il ministro della Sanità Roberto Speranza. A proposito di luoghi chiusi, arriva la notizia di un contagio al centro di permanenza e rimpatrio di Gradisca d’Isonzo. "La persona, attualmente in isolamento, è tuttavia asintomatica”, riferisce il Garante nazionale delle persone private della libertà Mauro Palma, aggiungendo che ha avuto contatti per valutare la situazione, sia con il prefetto sia con il ministro dell'interno, ricevendo assicurazioni sulle misure messe in atto per la protezione degli altri ospiti. " Nel frattempo sono giunti i risultati dei tamponi effettuati sia agli agenti che ai detenuti del carcere di Bologna dove erano emersi casi di contagio nel personale sanitario: tutti negativi"