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Una fase dell'inseguimento che ha portato al decesso di Ramy
La Procura di Milano ha avanzato la richiesta di giudizio immediato nei confronti di Fares Bouzidi, 22 anni, per il reato di resistenza a pubblico ufficiale. Il giovane era alla guida dello scooter su cui viaggiava Ramu Elgaml la sera del 24 novembre scorso, quando, a seguito di un inseguimento con i carabinieri, quest'ultimo ha perso la vita. Secondo l'accusa, Bouzidi non avrebbe rispettato l'alt imposto dai militari, lanciandosi in una fuga prolungata e pericolosa tra le vie del centro città.
Senza patente e sotto effetto di stupefacenti
Bouzidi, attualmente indagato anche per omicidio stradale insieme a un carabiniere, si trovava alla guida del mezzo senza patente e dopo aver assunto sostanze stupefacenti (Thc). Secondo l'accusa, di fronte all'alt intimato dalla pattuglia del nucleo Radiomobile, avrebbe accelerato repentinamente, dando il via a una fuga a velocità estremamente elevata per circa otto chilometri. Durante l'inseguimento avrebbe effettuato manovre rischiose, mettendo in pericolo il passeggero, gli agenti che lo stavano seguendo e gli altri utenti della strada.
L'episodio ha avuto inizio quando il conducente del T Max, alla vista della prima pattuglia, ha adottato un comportamento sospetto nascondendosi dietro un'auto in sosta per poi darsi alla fuga a velocità ben superiore ai limiti consentiti. La corsa lo ha portato a imboccare via Moscova in controsenso, a scontrarsi con una gazzella dei carabinieri all'incrocio con via Lovanio, a superare semafori rossi e a percorrere via Pontaccio in controsenso. Non ha rispettato il semaforo rosso tra via Fatebenefratelli e via Borgonuovo e ha proseguito a elevata velocità lungo via Majno, sfiorando veicoli in transito e parcheggiati.
La fuga si è conclusa all'angolo tra via Ripamonti e via Quaranta con l'incidente in cui ha perso la vita Ramy Elgaml, passeggero del mezzo. Secondo la giurisprudenza consolidata della Cassazione, il reato di resistenza a pubblico ufficiale si configura quando un soggetto, per sfuggire alle forze dell'ordine, non si limita alla fuga ma adotta manovre specifiche volte a impedire l'inseguimento, ostacolando concretamente l'operato delle forze di polizia e generando in esse una sensazione di pericolo per la propria incolumità.