Nel 54esimo giorno di guerra, il ministero della Difesa di Mosca ha annunciato di aver distrutto vicino Leopoli un grosso deposito di armi inviate agli ucraini da Usa ed Europa. Intanto, Mariupol continua a resistere rallentando l’intera offensiva di Mosca in Ucraina. Rimane alto l’allarme a Est dove si registrano le prime vere battaglie della nuova offensiva: a Kharkiv le autorità hanno chiesto ai residenti di rimanere nei rifugi per tutta la giornata, mentre il governatore di Lugansk ha avvertito che «in tutta la regione non c’è più un luogo sicuro». Da Sebastopoli, in Crimea, il governatore Mikhail Razvozhayev ha riferito della morte di Alexander Chirva, comandante della nave da sbarco russa ’Caesar Kunikov’, ferito nei combattimenti in Ucraina. Il presidente russo Vladimir Putin ha insignito di una onorificenza la brigata dell’esercito che è stata accusata dei massacri commessi nella cittadina ucraina di Bucha.

Missili su Leopoli e Kharkiv

Leopoli, vicino al confine polacco e finora per lo più risparmiata dalle ostilità, è stata colpita da cinque missili russi. Almeno sette civili sono rimasti uccisi e altri otto feriti, tra cui un bambino, ha riferito il governatore regionale, Maksym Kozytsky. L’esplosione ha rotto le finestre di un hotel che ospitava ucraini evacuati da altre parti del Paese. L’attacco, che ha colpito la ferrovia, ha il probabile obiettivo di ostacolare l’invio di armi occidentali alle forze ucraine, che a Est affermano di aver riconquistato alcuni villaggi nella regione di Kharkiv, bersaglio ieri di pesanti bombardamenti russi. L’artiglieria di Mosca, riferiscono le autorità locali, ha inoltre causato una vittima a Kryvyi Rih, nella regione di Kherson, uccidendo una persona.

Zelensky: «Deportati 5mila bambini»

«Circa 5mila bambini sono stati deportati da questa regione (di Mariupol ndr.) verso il lato russo». Lo ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, nell’intervista rilasciata alla Cnn. «Quindi non sappiamo, dove sono i bambini? Nessuno lo sa», ha detto Zelensky. Secondo la stima del consigliere del sindaco di Mariupol, Petro Andryushchenko, riportata dal Gruppo per i diritti umani in Crimea citato dalla testata Ukrinform, fe forze armate russe hanno portato via dalla città portuale assediata di Mariupol fra i 13 e i 150 bambini.  Nella maggior parte dei casi, secondo il funzionario, si tratta di bambini che erano ricoverati in ospedale e in molti casi avevano perso i genitori, ma questo non significa che non ci fossero parenti stretti in grado di adottarli, segnala l’organizzazione.

Le immagini della nave russa affondata

Nelle ultime ore è emersa online una foto non verificata che mostrerebbe l’incrociatore russo Moskva alcuni momenti dopo il presunto attacco da un missile ucraino Nettuno. Lo riporta il Guardian, sottolineando però che la fonte dell’immagine non è chiara e che il Guardian stesso non è stato in grado di verificare l’eventuale autenticità dello scatto. Rob Lee, studente di dottorato presso il Dipartimento di studi sulla guerra del King’s College di Londra, ha twittato: «Sembra una foto legittima della Moskva dopo che è stata colpita dai missili anti-nave ucraini Neptune». Inoltre OSINTtechnical, un account che condivide informazioni di intelligence open source, ha scritto: «Non posso verificarne l’autenticità, ma questo è un incrociatore di classe Slava e non penso che nessuno di questi sia mai stato distrutto in questo modo».

Mosca: «L’incrociatore Moskva affondato da un missile Nato»

Sergei Markov, commentatore politico russo già consigliere del presidente Vladimir Putin, ha detto alla Bbc che l’incrociatore Moskva è stato affondato perché colpito da un missile Nato arrivato in Ucraina a gennaio scorso. Nel corso di una intervista, Markov ha detto che la perdita del Moskva, malgrado sia uno smacco per la Marina russa, è comprensibile perchè la Russia sta combattendo non solo contro l’Ucraina, ma contro una «coalizione» di grandi stati, fra cui gli Usa. La versione del Ministero della Difesa russo parla di un incidente sviluppatosi a bordo del Moskva, laddove sia Kiev sia le intelligence occidentali affermano che l’affondamento è stato conseguenza dell’attacco di un missile anti-nave.

Zelensky: «Il ritardo nella fornitura di armi dà alla Russia il permesso di ucciderci»

«Ogni ritardo nelle armi, ogni ritardo politico è un permesso per la Russia di togliere la vita agli ucraini. Così interpreta la Russia». È quanto ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, nel quotidiano messaggio serale al Paese. «Siamo in costante contatto con i partner. Siamo grati a coloro che aiutano davvero con tutto ciò che possono. Ma coloro che hanno le fornitura devono sapere che il destino di questa battaglia dipende anche da loro. Il destino delle persone che possono essere salvate», ha dichiarato il presidente ucraino, aggiungendo che «il 53° giorno di guerra è finito e da 53 giorni aspettiamo risposte su alcuni punti delle nostre richieste di armi. E alcune risposte sono formulate in modo che la consegna possa iniziare solo a maggio».

I russi conquistano Kreminnna, nella regione di Luhansk

Le autorità di Lugansk - una delle due regioni del Donbass parzialmente in mano ai separatisti filo-Mosca - hanno annunciato l’inizio della grande offensiva della Russia in questa zona. «Possiamo riferire che l’offensiva è già iniziata», ha affermato in una nota l’amministrazione militare regionale. Le autorità segnalano che i russi sono riusciti a conquistare Kreminna, dopo duri combattimenti in strada che hanno visto i russi sparare su un’auto con a bordo cinque civili in fuga, di cui quattro sono rimasti uccisi. Serhiy Gaiday, capo dell’amministrazione militare regionale di Lugansk, ha intanto invitato tutti i civili della regione a evacuare anche se per il secondo giorno consecutivo non è stato possibile concordare con i russi corridoi umanitari sicuri. Nella regione di Kharkiv, dove si trova l’omonima città - la seconda più grande del Paese - nove civili sono morti e altri 25 sono rimasti feriti nei nuovi bombardamenti delle ultime 24 ore, secondo l’amministrazione militare locale. L’offensiva su questa città consente all’esercito di Mosca di riorganizzarsi per tentare di lanciare una grande operazione nelle regioni filo-russe del Donbass.

L'assedio a Mariupol, che resiste

A intralciare i piani di Mosca ad Est è anche la strenua resistenza di Mariupol, i cui difensori superstiti - dai 1.500 ai 3 mila uomini asserragliati nell’acciaieria Azovstal - hanno rifiutato ieri l’offerta di resa giunta dai russi e, ha annunciato il governo di Kiev, «combatteranno fino alla fine». «I comandanti russi saranno preoccupati dal tempo che si sta rivelando necessario per sottomettere Mariupol», si legge nell’ultimo bollettino dell’intelligence militare britannica, «la resistenza pianificata dagli ucraini ha messo a dura prova le forze russe e distolto uomini e materiali, rallentando l’avanzata russa altrove». Dentro l’acciaieria Avozstal sono trincerati uomini del reggimento Azov, combattenti stranieri e quel che resta della 36esima brigata di fanteria della Marina, il cui comandante Volodymyr Baranyuk, hanno annunciato ieri sera i separatisti di Donetsk, è stato trovato morto. Secondo l’Institute for War Studies, la caduta della Azovstal è questione di giorni, soprattutto se la Russia utilizzerà la sua «potenza di fuoco travolgente».

Rapito l’ex sindaco di Kherson

L’esercito russo ha rapito l’ex sindaco di Kherson, Vladimir Nikolaenko, alla guida della città dell’Ucraina meridionale dal 2014 al 2020. Lo rendono noto i media locali.