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Il diciottesimo giorno dell’invasione russa in Ucraina comincia con nuovi bombardamenti a Leopoli. A finire nel mirino dell'esercito di Mosca è la base militare di Yavoriv vicina al confine con la Polonia attaccata prima dell'alba dai missili putiniani. Il bilancio, al momento, sarebbe di 9 morti e 57 feriti secondo le autorità locali. Contro la base sarebbero stato lanciati 30 razzi. «I russi hanno attaccato l’International Center for Peacekeeping&Security vicino a Leopoli dove lavorano anche istruttori stranieri», scrive su Twitter il ministro della Difesa ucraino Oleksii Reznikov. «È un attacco terroristico alla sicurezza ai confini dell’Europa. Serve fare qualcosa per fermare tutto questo. Chiudete il cielo!», continua a invocare l'esponente di un governo che dall'inizio della guerra chiede all'occidente l'istituzione di una no-fly zone. Il Centro internazionale per la pace e la sicurezza (Ipsc, nell’acronimo in inglese) è il sito dove a settembre si sono svolte le esercitazioni militari ucraine in coordinamento con la Nato, Rapid Trident - 2021, manovre che andarono avanti fino al 1 ottobre. E già ieri la Russia aveva fatto sapere che i convogli di armi straniere per l’Ucraina sarebbero stati considerati «bersagli legittimi». Quindi l'attacco sembra essere anche un segnale rivolto alle forze atlantiche. Intanto, il rappresentante ufficiale del ministero della Difesa russo, il maggiore generale Igor Konashenkov, fa sapere che dall’inizio del conflitto le forze armate russe hanno distrutto 3.687 infrastrutture militari dell’Ucraina.