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Mentre in Italia la situazione dei migranti diventa di difficile gestione arriva da Bruxelles una notizia che potrebbe contribuire ad affrontare meglio l'emergenza. Secondo fonti del Dipartimento della Pubblica Sicurezza dall'Unione Europea è arrivato il via libera al codice di condotta delle Ong per i soccorsi in mare ai migranti. L'ok sarebbe arrivato nella giornata di giovedì 13 luglio a Bruxelles, dove si è svolta una riunione a cui ha partecipato una delegazione italiana, rappresentanti di Frontex e della Commissione europea. L'incontro ha permesso di condividere un testo che prevede regole che consentiranno di disciplinare l'attività svolta dalle Ong nel Mediterraneo centrale. Il codice, secondo quanto si è appreso, rappresenta un vero e proprio decalogo con indicazioni ben precise e principi portanti: dal divieto di entrare nelle acque libiche a quello di trasferire i migranti soccorsi su altre navi, dalla regolamentazione dei segnali luminosi alla dichiarazione delle fonti di finanziamento, dal possesso di certificazioni di idoneità tecnica all'obbligo di trasmettere le informazioni utili alle autorità di polizia italiane per l'attività investigativa. A chi non sottoscriverà il documento, potrà essere vietato l'attracco nei porti italiani. L'Italia ha chiesto di includere «su richiesta delle autorità competenti», ovvero non sistematica ma attuabile in qualsiasi momento, la «presenza di ufficiali di polizia giudiziaria» a bordo delle navi delle Ong che fanno soccorsi nell'area del Mediterraneo Centrale che è sotto il comando del centro di controllo di Roma della Guardia costiera italiana, fino alle acque libiche. Intanto gli arrivi nel fine settimana di migliaia di migranti ha messo a dura prova il nostro sistema di accoglienza. Prima si è diffusa la notizia secondo la quale il governo italiano sarebbe pronto a concedere 200mila visti temporanei validi per l’Unione europea a migranti sbarcati sulle coste del nostro Paese e diretti verso il nord Europa. L'obiettivo? Alleviare la pressione sulle strutture nazionali e consentire a quanti entrano nel Paese di raggiungere il Nord Europa. Lo scrive il Times, che parla di 'opzione nucleare' contro i mancati aiuti reclamati dall'Italia. In questo modo, decine di migliaia di migranti che sono sbarcati in Italia potrebbero raggiungere altri Paesi dell'Unione. Poi la smentita del viceministro degli esteri Mario Giro, citato dal quotidiano britannico come fonte: "Per ora sono solo illazioni". Ma Giro, intervistato da Rainews24, aggiunge: “non vorremmo fare gesti unilaterali, ma quello che conta è che non saremo trasformati in un enorme hotspot” europeo. Intanto nei comuni i sindaci sono scesi in strada insieme con i loro concittadini per chiedere garanzie sulla collocazione dei migranti arrivati in questi giorni. I sindaci e cittadini dei Nebrodi, in Sicilia, contro l'ingresso di circa 50 migranti. I primi cittadini si sono schierati davanti all'albergo dove sono ospitati i profughi, in attesa di una convocazione da parte della Prefettura, cui hanno chiesto un incontro urgente. I sindaci hanno precisato che il presidio non prevede blocchi. Tante le forme di protesta dei sindaci: dallo sciopero della fame effettuato da Giovanni Corbo, sindaco dem di Besnate, nel Varesotto, alle barricate del primo cittadino di Castell’Umberto, in provincia di Messina, fino a quello di Civitavecchia, Antonio Cozzolino, (M5s), la tensione continua a salire. E si diffonde con facilità attraverso i social network.