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L’Unhcr, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, chiede ai governi europei di consentire lo sbarco immediato di 507 persone attualmente bloccate in mare a bordo delle navi Open Arms e Ocean Viking, dopo essere state soccorse recentemente nel Mediterraneo centrale.
Molte di loro, si legge in una nota, sarebbero sopravvissute a terribili abusi in Libia, e provengono da Paesi che producono un alto numero di rifugiati.
Hanno bisogno di assistenza umanitaria e alcune persone hanno già espresso la volontà di richiedere la protezione internazionale.
«Si tratta di una corsa contro il tempo,» ha dichiarato Vincent Cochetel, inviato speciale Unhcr per il Mediterraneo centrale. «Sono attesi temporali, e le condizioni non faranno che peggiorare. Lasciare in alto mare in questa situazione persone che sono fuggite dal conflitto e dalle violenze in Libia significherebbe infliggere sofferenza ulteriore. Deve essere consentito loro lo sbarco immediato, e devono poter ricevere l’assistenza umanitaria di cui hanno urgente bisogno».
Ocean Viking si dirige verso le acque italiane e maltesi. La nave della ong “Sos mediterranee”, con 356 migranti soccorsi in questi giorni, ha lasciato le coste libiche e ha cominciato una navigazione verso nord, in attesa dell’assegnazione di un porto sicuro.
Su Twitter la Ong Open Arms ha scritto: «Dodici giorni in mare. Una perturbazione in arrivo. La situazione si fa sempre più difficile.»
Perchè non ci fanno scendere? «Non sappiamo più cosa rispondere. E l’Europa tace.Un silenzio che grida la vergogna del nostro tempo».