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Orsini
Nuova bufera sul professore Alessandro Orsini che torna a far discutere per l'intervento al talk show condotto da Bianca Berlinguer su Rai3. Nel mirino, in particolare, un passaggio in cui il docente di Sociologia del terrorismo alla Luiss ha parlato dei bambini vittime della guerra: "Preferisco che i bambini vivano in una dittatura piuttosto che muoiano sotto le bombe in una democrazia". "Per quanto sia innamorato della civiltà liberale e abbia sempre promosso i valori del liberalismo - dice Orsini - per me la vita umana, la vita dei bambini, è più importante della democrazia e della libertà, anche perché un bambino anche in una dittatura può essere felice, perché un bambino può vivere dell'amore della famiglia". Frasi "riprovevoli, assolutamente incondivisibili, di cui il professor Orsini si assume naturalmente la responsabilità", tuona il direttore di Rai3, Franco Di Mare, che dopo le polemiche sul compenso (poi ritirato dalla Rai) prende le distanze e invita a "ripensare" il modello del talk show, "se il risultato cercato è unicamente quello dell'effettaccio a tutti i costi, magari nel tentativo di aumentare di mezzo punto lo share". "Lungo questa china si può rischiare di arrivare a mettere a confronto la testimonianza di un sopravvissuto ai campi di sterminio nazisti con l'opinione di un negazionista, in osservanza a un'idea distorta e malata del pluralismo delle posizioni", aggiunge Di Mare, che nei giorni scorsi era intervenuto, d'intesa con l'ad Carlo Fuortes, decidendo di non dare seguito al contratto di Orsini: una scelta che aveva provocato il disappunto della Berlinguer. Che anche in questa occasione ritiene "bizzarro che il direttore di una rete della Rai prenda le distanze da una trasmissione della stessa rete perché non condivide le opinioni espresse, all'interno di un dibattito plurale, da uno degli ospiti. Opinioni, per altro, contestate assai efficacemente da altri presenti in studio. E trovo ancora più eccentrico che le idee del direttore di rete sulla concezione del pluralismo e sulle sue regole vengano comunicate a un'agenzia di stampa, senza che, ancora una volta, la stessa conduttrice sia stata consultata in merito". Ma a difendersi è il diretto interessato, che scrive: «È sfiancante, ma provo ugualmente ad arginare. Ieri sera a Carta Bianca non ho detto che voglio che i bambini vivano sotto una dittatura. Questo è assolutamente falso. Ho detto che preferisco che i bambini vivano in una dittatura piuttosto che sotto le bombe per esportare la democrazia occidentale. Ho poi aggiunto che un bambino può essere felice sotto una dittatura, ma non può esserlo sotto le bombe. In sintesi - aggiunge Orsini - preferisco che i bambini vivano in democrazia. Ma se l’alternativa è tra le bombe democratiche sulla testa dei bambini e la dittatura, che però assicura la pace sociale, preferisco, per i bambini e non per me, la dittatura». «Questo non toglie che sarei pronto a combattere per difendere la democrazia italiana. Certi salti logici sono soltanto distorsioni e strumentalizzazioni. Il fatto che non voglia la guerra per i bambini siriani non implica logicamente che non sarei disposto a battermi per difendere la democrazia contro un invasore o che io non apprezzi i partigiani italiani che hanno combattuto contro il nazi-fascismo», conclude.