Mentre nell'intero Medio Oriente si guarda con preoccupazione alla minacciata risposta di Teheran all’azione che ha portato all’uccisione a Teheran del capo dell'ufficio politico di Hamas Ismaii Haniyeh, anche in Iraq è tornata a salire la tensione. Proprio nelle stesse ore in cui Israele colpiva l'alto esponente del movimento palestinese e a Beirut uccideva anche Fuad Shukr, uno dei più importanti comandanti militari di Hezbollah, le truppe americane in Iraq hanno compiuto un raid a Babil contro le Forze di Mobilitazione Popolare (PMF), le locali milizie filo-iraniane, uccidendo quattro persone.

L'azione, sottolinea Asia News, arrivava dopo la ripresa dei lanci di razzi contro la base di Ain al-Asad, che ospita le truppe statunitensi nella provincia occidentale di Anbar in Iraq. L'iniziativa militare statunitense è stata accolta con irritazione a Baghdad. «Il governo iracheno procederà con una denuncia legale al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e alle organizzazioni internazionali», ha dichiarato all’agenzia locale Rudaw Sabhan Mula Chyad, consigliere politico del primo ministro Mohamed Shia al Sudani. «Hanno preso di mira una parte delle forze di sicurezza irachene», ha detto, aggiungendo che l'azione è stata intrapresa senza l’approvazione del governo iracheno e potrebbe minare la cooperazione per combattere lo Stato Islamico (Isis), che all’ombra del conflitto a Gaza sta rialzando la testa in quest’area».

La fase aperta dall’eliminazione di Haniyeh a Teheran rischia dunque di avere ripercussioni profonde anche in Iraq, dove da tempo Baghdad mette in discussione la permanenza delle forze americane nel Paese. Secondo quanto riferito da fonti citate dall’agenzia Reuters anche le Forze di Mobilitazione Popolare - insieme ai libanesi di Hezbollah e agli Houthi yemeniti - sono state convocate a Teheran al tavolo in cui si sta pianificando la "risposta” iraniana alle azioni israeliane. E va ricordato che già nello scorso mese di gennaio fu Erbil, la capitale del Kurdistan iracheno, a essere colpita dai missili di Teheran nella “dura risposta” alla strage di Kerman, avvenuta pochi giorni prima proprio durante la commemorazione dell’uccisione del capo delle Guardia Rivoluzionare Qasem Soleimani.

Oggi intanto - dopo i funerali di ieri a Teheran - Haniyeh è stato sepolto a Doha, in Qatar, dove l’ufficio politico di Hamas ha il suo quartier generale e dove viveva dal 2019. Per questo il Qatar è lo snodo fondamentale del negoziato per la liberazione degli ostaggi e il cessate il fuoco a Gaza, che ieri il presidente degli Stati Uniti Joe Biden - nel primo commento dopo questo omicidio eccellente - ha detto non «essere stato aiutato» dall'azione che ha tolto di mezzo Haniyeh.

Israele bombarda gli sfollati a Gaza

Nel frattempo, Israele bombardato le tende che ospitavano i palestinesi sfollati nel cortile dell'ospedale di Al-Aqsa a Deir el-Balah, uccidendone almeno tre e ferendone altre 18. L'attacco è avvenuto poche ore dopo quello a una scuola di Gaza trasformata in rifugio ha ucciso 17 persone. Almeno 39.550 persone sono state uccise e 91.280 ferite in Palestina dall’inizio del conflitto. Mentre si stima che siano 1.139 le persone uccise in Israele durante gli attacchi del 7 ottobre, durante il quale sono state fatte prigioniere 200 persone.

Hamas, secondo quanto riporta Al Jazeera, afferma di aver avviato un processo di consultazione per selezionare un nuovo leader in seguito all'assassinio di Haniyeh. 

Hezbollah: "dozzine" di razzi contro Israele

Hezbollah ha annunciato di aver lanciato "dozzine” di razzi contro Israele. L'attacco, fa sapere ancora il gruppo filo iraniano, è stato condotto con razzi Katyusha. Hezbollah ha anche comunicato che il suo ultimo attacco, a Beit Hillel nel nord di Israele, è stato una risposta alle azioni israeliane a Kfar Kela e Deir Syriane in Libano. «La Resistenza Islamica ha aggiunto il nuovo insediamento di Beit Hillel (nord) alla sua lista di obiettivi e lo ha bombardato per la prima volta con dozzine di razzi», ha affermato in un comunicato il movimento filo-iraniano, precisando che si tratta di un'azione di «solidarietà» con il popolo palestinese.

Il gruppo sciita ha affermato che l'attacco era «a sostegno del tenace popolo palestinese della Striscia di Gaza e della sua coraggiosa e onorevole resistenza», cosìcome in risposta agli attacchi contro i villaggi di Kafr Kila e Deir Seryan, dove Hezbollah afferma che ci sono stati vittime civili del bombardamento di sabato da parte delle forze israeliane. A metà luglio, il capo del movimento armato, Hasan Nasrallah, aveva già avvertito in un discorso televisivo che se Israele avesse continuato a colpire obiettivi “civili” in territorio libanese, le sue fila avrebbero cominciato a «lanciare missili e prendere di mira colonie che non erano mai state attaccate in passato.

Sabato, almeno due combattenti della formazione armata - uno dei quali di 17 anni - sono stati uccisi nei bombardamenti israeliani contro il sud del Libano, che hanno provocato anche il ferimento di poco più di una dozzina di civili, secondo l'Agenzia nazionale di stampa libanese. La nuova giornata di violenza alle frontiere avviene in un momento di massima tensione dopo l'assassinio a Beirut da parte di Israele del massimo comandante di Hezbollah, Fuad Shukr, e la morte di Haniyeh, in un attacco ampiamente attribuito allo Stato ebraico. Anche se venerdì Hezbollah ha ripreso le operazioni contro obiettivi militari israeliani nell'ambito del fuoco incrociato iniziato il giorno dopo lo scoppio della guerra nella Striscia di Gaza, si attende ancora la risposta promessa dal gruppo armato all'incidente. assassinio di Shukr.