Israele sta valutando la possibilità di lanciare un attacco preventivo contro l'Iran se emergessero prove inconfutabili di un imminente attacco da parte di Teheran. I media israeliani riportano questa notizia dopo che il primo ministro Benjamin Netanyahu ha convocato i responsabili della sicurezza per una riunione straordinaria.

All'incontro hanno partecipato il ministro della Difesa Yoav Gallant, il Capo di Stato Maggiore dell'IDF tenente generale Herzi Halevi, il capo del Mossad David Barnea e il capo dello Shin Bet Ronen Bar. Durante la riunione, i funzionari hanno discusso diverse opzioni per rispondere a possibili attacchi da parte dell'Iran e del suo alleato Hezbollah.

Secondo alcune stime, Israele non conosce esattamente le intenzioni dell'Iran e dei suoi alleati, perciò sta considerando una vasta gamma di opzioni per rispondere al meglio. Tra le opzioni discusse con Netanyahu, l'ipotesi di colpire l'Iran come misura deterrente è emersa come possibile soluzione, ma i funzionari hanno sottolineato che tale mossa verrebbe autorizzata solo con prove certe di un imminente attacco da parte di Teheran.

Nel frattempo, il governo australiano ha elevato il livello di allerta di minaccia terroristica da "possibile" a "probabile" a causa delle crescenti preoccupazioni per la radicalizzazione giovanile e le tensioni derivanti dal conflitto tra Israele e Hamas. Il premier Anthony Albanese ha rassicurato i cittadini australiani, affermando che non esiste alcuna minaccia specifica imminente, ma che il governo agisce su consiglio dell'Australian Security Intelligence Organization (ASIO). Albanese ha dichiarato: «Probabile non significa inevitabile, e non significa che ci siano informazioni su una minaccia o pericolo imminente».

In Israele, la tensione si manifesta anche nei disordini tra polizia e gruppi di ebrei ultra-ortodossi nei pressi dell'ufficio di reclutamento delle Forze Armate Israeliane (IDF) a Tel Hashomer. Centinaia di ultra-ortodossi protestano contro l'intenzione di arruolare membri della loro comunità. La polizia ha annunciato il blocco di alcune strade vicine a Tel Hashomer per gestire le manifestazioni.

Secondo Axios, gli Stati Uniti ritengono che l'Iran potrebbe attaccare Israele entro le prossime 24-48 ore. Il Segretario di Stato americano Antony Blinken ha informato i colleghi del G7, sottolineando l'importanza di fare pressione su Teheran per evitare una guerra totale. Blinken ha affermato che, sebbene non conoscano l'esatta tempistica dell'attacco, potrebbe iniziare già oggi.

L'aumento delle tensioni tra Israele, Iran e Hezbollah, insieme all'innalzamento dell'allerta terroristica in Australia, sottolinea la complessità e la volatilità della situazione in Medio Oriente.