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Una coalizione che si ama così tanto che i partiti che la compongono provano a fagocitarsi. E’ dovuto addirittura ricorrere ad una smentita ufficiale il leader della Lega Matteo Salvini per affermare, con decisione, che non è all’ordine del giorno la fusione con Forza Italia. Anche se sono proprio i suoi veti incrociati alle regionali, con i casi più eclatanti in Campania e in Calabria, hanno creato un vero e proprio vespaio di polemiche e innescato meccanismi di scissione all’interno del partito guidato da un sempre più stanco Silvio Berlusconi che, ormai, sembra avere a cuore soltanto il destino delle sue aziende.
La possibile scissione campana, capitanata dalla vicepresidente della Camera Mara Carfagna - che peraltro ieri si è detta «molto preoccupata per la spaccatura del partito in Calabria» - fiera oppositrice della candidatura di Stefano Caldoro, fa il paio con quella calabrese dove i fratelli Roberto e Mario Occhiuto sono sull’Aventino dopo la paventata decisione di boicottare il sindaco di Cosenza, inviso a Matteo Salvini, in favore della coordinatrice regionale Jole Santelli. Anche in terra calabra, in realtà, va avanti un derby che vede contrapposti Lega e Fi ma anche le bande azzurre che fanno riferimento a Mara Carfagna da un lato e a Jole Santelli dall’altro.
I fratelli Occhiuto, infatti, dopo il “tradimento” della coordinatrice regionale, sono pronti a saltare sul carro della vicepresidente della Camera in partenza verso le sponde di Italia Viva di Matteo Renzi. Silvio Berlusconi, fanno trapelare dal suo entourage, “non ne può più” ed è in bilico tra la rottura definitiva con la pasionaria campana.
Fin dalle politiche del 2018 Mara Carfagna è ormai al centro delle cronache azzurre e, molto spesso, il suo nome è associato a dissidi e rotture. Clamorosa, anche perché finita in Tribunale, quella con Nunzia De Girolamo innescata dalla sua esclusione all’ultimo istante, dalla lista per le politiche per il collegio di Avellino. La delusione della De Girolamo fu tale che, dopo un’aperta lite con la Carfagna, considerata la responsabile della sua esclusione notturna, lasciò il partito e la politica.
Gli scontri, insomma, sembrano essere il pane quotidiano per la vicepresidente della Camera che non ha mai nascosto l’ambizione di essere proprio lei la candidata alla presidenza della Regione per sfidare Vincenzo De Luca. La storia, dunque, potrebbe ripetersi con Mara pronta a capeggiare la rivolta del Sud contro lo strapotere leghista e potrebbe avere come vittima sacrificale un’altra big, vicinissima a Berlusconi e alla sua fidanzata, e cioè la deputata calabrese Jole Santelli.
La carica degli Occhiuto contro la coordinatrice regionale parrebbe essere ispirata anche dalla vicepresidente della Camera che vuole tenere sotto scacco il Cavaliere. La Santelli, nel frattempo, si è dimessa dalla carica di vicesindaco a Cosenza non essendo più possibile la coabitazione con il primo cittadino Mario Occhiuto che ha esternato, anche via social, tutto il suo disappunto «contro i traditori».
Berlusconi, adesso, dovrà decidere fino a che punto portare la spaccatura nelle due Regioni. E per evitarla, sia in Calabria che in Campania, sarebbe necessario individuare candidature di superamento in grado di tenere insieme Fi e non scontentare Salvini. Il che vorrebbe dire nomi diversi rispetto a quelli di Stefano Caldoro e Jole Santelli che potrebbero così allungare il numero delle vittime illustri della vicepresidente della Camera.