Si è dichiarato non colpevole rispetto all’accuse federali che gli sono state mosse Luigi Mangione, il 26enne accusato di aver ucciso a colpi di arma da fuoco l’amministratore delegato della UnitedHealthcare, Brian Thompson, ucciso a Manhattan lo scorso 4 dicembre. 

Il giovane italo-americano si è dichiarato non colpevole in un tribunale di Manhattan rispetto a quattro capi d'imputazione. Al termine dell'udienza, durata 35 minuti, è stato deciso che la data del processo federale sarà fissata a dicembre. 

Arrestato presso un McDonald's a Altoona, in Pennsylvania, al termine di una caccia all’uomo durata cinque giorni, Mangione è stato incriminato il 18 aprile con quattro capi d'accusa da un gran giurì di New York. Nei confronti del 26enne sono stati emessi due capi di imputazione per stalking, un reato connesso alle armi da fuoco e un altro capo di accusa per omicidio. Se condannato, rischia la condanna a morte, che il dipartimento della Giustizia ha già fatto sapere di voler chiedere in caso di condanna. All'inizio di questo mese, infatti, la procuratrice generale Pam Bondi ha dato indicazione ai procuratori federali di chiedere la pena di morte “rompendo” la moratoria nello Stato di New York, dove è stata abolita nel 2004.

“L’omicidio di Brian Thompson, un uomo innocente e padre di due bambini piccoli, da parte di Luigi Mangione, è stato un assassinio premeditato e a sangue freddo che ha scioccato l’America”, aveva spiegato Bondi in una nota. “Dopo un’attenta riflessione, ho ordinato ai procuratori federali di chiedere la pena di morte nell’ambito del programma voluto dal presidente Trump per fermare i crimini violenti e rendere di nuovo sicura l’America”.

Le autorità affermano che su Mangione sono stati trovati una "ghost gun" (una pistola con componenti prive di numeri di serie), un silenziatore e scritti che esprimevano ostilità, elementi che lo collegano al crimine. Mangione si è già dichiarato non colpevole degli 11 capi d'accusa mossi contro di lui dal procuratore distrettuale di Manhattan, Alvin Bragg, e dei quattro capi d'imputazione che deve affrontare in Pennsylvania. La settimana scorsa, gli avvocati di Mangione hanno chiesto al giudice di impedire a Bondi di chiedere la pena di morte contro il loro assistito, sostenendo che i diritti del convenuto al giusto processo siano stati violati e che gli interventi del governo federale abbiano "corrotto" il processo.

Nel “manifesto” di due pagine che gli fu trovato addosso al momento dell’arresto di Mangione, si cita la United Healthcare, la più grande compagnia di assicurazioni sanitarie degli Stati Uniti, con annotazioni sulle dimensioni della compagnia e su quanto denaro incassasse e si criticano apertamente le compagnie assicurative sanitarie per aver fatto profitti sulla salute delle persone. Secondo gli investigatori, Mangione potrebbe aver preso di mira il dirigente del colosso delle assicurazioni sanitarie per come era stato trattato un proprio familiare che si era ammalato.