La Malesia presenterà all'Assemblea generale Onu una proposta di risoluzione per l'espulsione di Israele dalle nazioni Unite. Lo ha dichiarato il primo ministro malesiano, Anwar Ibrahim, precisando che Kuala Lumpur ha gia' preparato la bozza di un testo in cui si propone l'espulsione dello Stato ebraico dall'Onu «se ci dovessero essere violazioni delle leggi, delle regole e delle decisioni relative a questioni riguardanti la Palestina». Anwar ha dichiarato ai parlamentari malesiani che la bozza di risoluzione è oggetto di negoziati e verrà presentata «presto» all'Assemblea generale, con l'obiettivo di ottenerne l'approvazione. «Misure forti, inclusa la rimozione di Israele dalle Nazioni Unite dopo le violazioni dei diritti umani e i crimini di genocidio, devono essere attuate il prima possibile», ha detto Anwar. «La Malesia garantirà che questa agenda venga ascoltata e riceva attenzione, così che le atrocità del regime israeliano possano essere fermate e per consentire che aiuti cruciali possano raggiungere il popolo palestinese in un momento in cui il massacro continua ad aggravarsi», ha detto il premier malesiano durante un discorso condiviso in parte anche sulla piattaforma sociale X.

La scorsa settimana la relatrice speciale dell'Onu per la situazione dei diritti umani nei territori palestinesi, Francesca Albanese, ha sollecitato la sospensione dell'adesione di Israele all'Onu, accusando lo Stato ebraico di gravi e ripetute violazioni del diritto internazionale e dell'occupazione dei territori palestinesi. 

Il governo del primo ministro della Malesia, Anwar Ibrahim, ha ulteriormente intensificato la propria posizione pro-palestinese e le critiche a Israele negli ultimi mesi, dopo l'uccisione da parte di Israele del leader politico dell'organizzazione islamista palestinese Hamas, Ismail Haniyeh. Anwar ha annunciato alla fine di agosto che il governo malesiano «ha stabilito all'unanimità di interrompere ogni forma di commercio diretto» con Israele. Kuala Lumpur non intrattiene alcuna relazione diplomatica diretta con Israele, e per la verità ha vietato il commercio diretto con quel Paese sin dal 1974. Secondo Anwar, però, sotto il precedente governo malesiano i due Paesi intrattenevano ancora scambi diretti.

No alle posizioni occidentali

Durante una manifestazione a sostegno dei palestinesi organizzata il 4 agosto scorso, Anwar aveva puntato anche l'indice contro i Paesi occidentali che sostengono Israele, affermando che la Malesia «Non si piega» alle posizioni occidentali e che nessun Paese può stabilire per conto di Kuala Lumpur quali posizioni politiche assumere. L'11 agosto il ministero degli Affari esteri aveva diffuso una nota di condanna dell'attacco israeliano a Gaza, e contenente una critica implicita agli Stati Uniti per il loro sostegno militare allo Stato ebraico: «La Malesia continua a sollecitare gli alleati di Israele a costringerlo a fermare l'uccisione di innocenti palestinesi, e a smettere di fornire a Israele gli strumenti per proseguire questo genocidio», affermava la nota.